JANNIK ANZOLA, DAGLI SHOW FREESTYLE ALLA MOTOTERAPIA
Quando la passione diventa il proprio lavoro si è di fronte alla grande coronazione di un sogno. È questo ciò che è accaduto a Jannik Anzola, 29 anni, bresciano, che da ben 7 anni dedica le sue giornate a ciò che ama di più: il Freestyle Motocross, che oggi, si affianca alla mototerapia per ragazzi disabili e non.
Jannik, raccontaci di te.
Mi chiamo Jannik Anzola, ho 29 anni, sono un papà, e dal 2013 sono un pilota di Freestyle Motocross, un’evoluzione del salto con una moto da cross, dove si aggiungono acrobazie aeree per uno show a 360 gradi. È uno stile libero che ormai pratico da 7 anni a livello professionistico. Mi sono esibito in tutta Italia ed ho avuto la grande opportunità di viaggiare anche all’estero, dalla Francia, alla Germania, all’Olanda. Il nostro è uno sport di spettacolo, quindi ci chiamano a fiere, feste ed eventi dove organizziamo tutto il nostro show.
Come si diventa piloti di Freestyle?
Tutto il percorso è molto lungo. Si inizia togliendo le prime mani e piedi, fino ad eseguire il salto della morte attraverso una preparazione molto rigida. È un percorso fatto di allenamento e pratica, preciso e minuzioso, perché non è un gioco: c’è in ballo la nostra salute, e cadere da 10 m di altezza non è affatto bello.
10 metri?
Sì, il nostro “salto standard” è lungo 22 metri e alto 10. Andiamo in contro a rischi elevati, ed il pericolo è dietro l’angolo. So che sembriamo dei pazzi, ma sappiamo perfettamente quello che facciamo.
Quali sono i tempi di preparazione per arrivare a compiere evoluzioni di questo tipo?
È molto soggettivo. Ci sono ragazzi che già dopo 3 anni sono molto bravi in diverse evoluzioni mentre altri che nello stesso arco di tempo non hanno ancora acquisito le capacità necessarie. Dipende. Il percorso può essere più o meno lungo a seconda delle caratteristiche di ognuno, partendo dai livelli base, con i primi approcci alle tecniche di salto per affrontare la rampa in maniera corretta, fino alle prime figure, dove si tolgono le mani e i piedi.
E tu come sei arrivato al tuo livello?
Ho imparato da me, guardando video e provando sul campo. Ma così facendo è molto rischioso, non dimentichiamoci mai i pericoli di questo sport. È per questo che ho deciso di insegnare il Freestyle a Urago d’Oglio. Oggi sono titolare di una classe, la JA FmxClass, dove gli allievi stanno imparando davvero in fretta. L’ho fatto proprio perché quando io stesso avevo il desiderio di iniziare non trovavo nulla e nessuno che potesse fornirmi le basi. Con una scuola vera e propria si prevengo parecchio gli infortuni o gli errori naturali e si arriva più facilmente all’obiettivo. È fondamentale ed è naturale.
In cosa consiste invece la formula della mototerapia?
La formula della mototerapia nasce dal desiderio di voler regalare la nostra passione agli altri: a ragazzi disabili, gravi o meno gravi, a chi sta combattendo contro una malattia o anche semplicemente a chi sta passando un brutto periodo. Doniamo la nostra passione, offrendo ai ragazzi, oltre allo spettacolo, anche la possibilità di salire in moto con noi. Ovviamente tutto è calcolato, senza rischi, con aree chiuse e limitate. Grazie alla collaborazione con il sindaco di Urago d’Oglio Gianluigi Brugali, abbiamo organizzato una una giornata “luna park” dedicata a queste ragazze e ragazzi, che ormai è diventata una tradizione che si svolge una volta l’anno. E l’evento non si ferma alle moto: tante altre attività partecipano all’iniziativa, offrendo una partita con console di giochi virtuali, un giro in go-kart, in elicottero, e tante attività organizzate da una palestra del posto. Insomma, un’esperienza gratuita a 360 gradi, per offrire una giornata spensierata di divertimento.
Immagino che la soddisfazione sia molta. È così?
Fa quasi meglio a me. Ho imparato a conoscere certe situazioni davvero particolari, e vedere come vengono affrontate da molte famiglie ti fa pensare e riflettere tanto, soprattutto fa riflettere quanto a volte siano davvero futili ed effimeri certi problemi sui quali magari ci soffermiamo o sui quali diventiamo inutilmente irascibili. È quasi un cliché dirlo, ma quello che vedo è che c’è gente che deve realmente combattere anche solo per andare avanti, tra l’altro in una situazione non certo voluta. Ed i complimenti vanno alle famiglie e agli operatori che si dedicano ai loro figli e nipoti costantemente, soprattutto vivendo anche momenti meno spensierati rispetto alle due ore di gioco e divertimento che passano con me. La vera forza sono loro.
Gli eventi della mototerapia quando si svolgono?
Gli eventi totalmente dedicati alla mototerapia sono due volte l’anno; uno di questi proprio ad Urago d’Oglio. Molto spesso accade però che quando organizziamo i nostri show di freestyle associamo la mototerapia all’interno dell’evento.
Quali sono i prossimi eventi?
Per quanto riguarda le mie esibizioni devo dirti che è stato un periodo difficile per me a causa di problemi alla schiena abbastanza seri. Mi hanno fatto spaventare molto e devo essere grato alla mia famiglia che mi ha aiutato fisicamente e moralmente in tutto. Non so ancora cosa potrò fare, ora voglio pensare alla mia salute. Posso dirti però che manterrò la parola data al sindaco e al comune di Urago d’Oglio per ripetere la giornata organizzata negli anni scorsi e svoltasi a settembre. La scorsa edizione è stata molto partecipata, con circa 200 ragazzi disabili un po’ da tutta Lombardia, a dimostrazione del fatto che ormai è diventata una tappa importante da segnare senz’altro in calendario.
Grazie!
Andrea Valsecchi