NICOLÒ RIZZARDI, IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE URBANISTICA DI SALÒ SI RACCONTA
Il turismo in Italia rappresenta il 13% del PIL, e solo il lago di Garda ospita ogni anni oltre 25 milioni di turisti. La Provincia di Brescia, non è solo la più industrializzata della Lombardia e dell’Italia, ma è anche fra le più apprezzate a livello europeo, per le sue eterogeneità e peculiarità. L’importanza però di adeguati servizi, da fornire a italiani e non, resta fondamentale.
Ne parliamo con Nicolò Rizzardi, 26 anni, Presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Salò (BS).
Nicolò, raccontaci di te.
Mi chiamo Nicolò Rizzardi e ho 26 anni. Conclusi gli studi al liceo scientifico ho iniziato a dedicarmi al lavoro, con una società costituita con alcuni amici. Poi ho iniziato l’Università, al Politecnico di Milano, dove sto frequentando il corso di “Urbanistica e pianificazione territoriale”. Sono entrato in Commissione Urbanistica a Salò nel 2014 e nel 2019 ne sono divenuto Presidente.
Quali sono i principali temi che hanno impegnato la Commissione in questi anni?
Abbiamo seguito varie vicende. La più importante è senz’altro la revisione del PGT, sulla quale stiamo lavorando ormai da un anno. Si è partiti dall’elaborazione di un documento recante le linee guida che l’Amministrazione avrebbe dovuto seguire, poi l’iter è proseguito ed è ancora in fase di completamento. Non sono mancati sforzi sulle opere pubbliche indicate dall’amministrazione, come la nostra partecipazione al progetto di ristrutturazione del teatro – un edificio storico di metà ‘800, ormai chiuso da 50 anni. Abbiamo poi lavorato sull’ex Tavina, per progettare il recupero degli spazi di questa fabbrica abbandonata da alcuni anni a seguito del trasferimento della stessa.
Quanto è importante per un’amministrazione l’operato della Commissione urbanistica?
È molto importante. In merito alla variante del PGT, ad esempio, con l’apertura della prima fase, ci sono pervenute oltre 120 istanze da parte della cittadinanza. È un numero davvero importante, che mai è stato raggiunto neppure quando il Comune di Brescia fece la variante al PGT. Questo dimostra che l’interesse per il territorio è davvero molto sentito, soprattutto in un contesto ormai saturo dal punto di vista delle edificazioni, e nel quale le istanze sono rivolte principalmente al recupero del dismesso e alla rigenerazione urbana.
Quindi hai riscontrato un’ottima collaborazione tra l’istituzione e il tessuto sociale. Pensi che sia imprescindibile il rapporto con i privati per migliorare nel complesso la città?
Sì, è un rapporto fondamentale. Per carità, il nostro territorio dal punto di vista ambientale e paesaggistico ha molti meriti. Ma se esistono un’accessibilità turistica e un’offerta in grado di soddisfare bisogni turistici, si crea ancor più turismo, e questo è perché ci sono i privati che operano nel loro settore e si mettono in gioco. Lo stesso discorso vale anche per l’organizzazione di eventi: un calendario condiviso e concordato consente di creare importanti sinergie, e spingere il territorio all’apice. Viceversa, se ciascuno andasse nella propria direzione, i risultati sarebbero alquanto scarsi.
Nicolò, hai 26 anni. Nelle istituzioni c’è spazio per i giovani?
Nì. Viviamo in Italia, e possiamo vedere che c’è un problema generico riferibile al nostro Paese. I giovani hanno senz’altro la possibilità di dire la loro, ma non c’è quella reattività nell’ascoltare, che invece sarebbe necessaria. Si potrebbe fare molto di più.
Grazie.
Andrea Valsecchi