L’assessore alle Attività Produttive del Piemonte Andrea Tronzano: “le misure non soddisfano la realtà economica del territorio”
Le misure contenute nel decreto Cura Italia “non sono soddisfacenti per la realtà economica del Piemonte”. Ad affermarlo è l’assessore regionale alle Attività Produttive, Andrea Tronzano, secondo cui “l’elemento più critico all’interno del decreto è l’assenza di contributi diretti, reali, immediati; i piccoli negozi, gli alberghi, le micro e piccole imprese hanno necessità senz’altro di cassa integrazione e garanzie, ma devono rimanere in piedi anche attraverso contributi a fondo perduto: solo così potremo farle ripartire”.
“Lavoreremo quindi perché il fondo perduto sia inserito nella conversione dell’attuale decreto – ha poi aggiunto l’assessore della giunta guidata dal governatore Alberto Cirio -. Nel testo non si parla dei liberi professionisti, e si agisce poco e in modo quasi offensivo sui lavoratori autonomi e sulle partite Iva e questo trovo che sia oggettivamente penalizzante: non sono lavoratori di serie B”.
Sempre secondo Tronzano un altro tema non considerato è l’edilizia. “In Spagna, Francia, Belgio sono partiti con il riconoscimento della causa di forza maggiore considerando il Coronavirus una delle cause che permettono di fermare i cantieri senza che le imprese ne supportino i relativi costi; il decreto del Governo invece non dice nulla su una cosa che sarebbe molto utile e che permetterebbe agli appaltatori di essere indennizzati per la maggior parte dei costi durante il periodo di sospensione”.
Michele Giordano