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    Ordinanza Fontana: nuove restrizioni in Lombardia.

    I contagi aumentano, così come i decessi. La Lombardia impone nuove restrizioni, mentre il governo arranca.

    La Lombardia ha deciso di implementare nuove misure restrittive a seguito dell’aggravarsi dell’emergenza coronavirus. Lo ha annunciato il presidente Fontana che da giorni insisteva sul fatto che c’è ancora troppa gente in giro, facendo pressing sul governo perché prendesse provvedimenti. Il governo ha temporeggiato finché sabato sera il premier Conte ha informato in diretta facebook l’avvio di nuove misure, ma nel frattempo la regione Lombardia si era già mossa.

    La nuova ordinanza del presidente Fontana prevede ulteriori restrizioni in vigore da domenica 22 marzo fino a mercoledì 15 aprile, in aggiunta a quelle già in vigore che dunque restano confermate.

    Mobilità

    Il problema principale che viene affrontato riguarda la mobilità: viene esplicitamente vietato lo spostamento in abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case. È proibito l’assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici e in ogni caso è obbligatorio mantenere la distanza di un metro. In caso si contravvenga a tale disposizione, è prevista una sanzione fino a 5.000 euro.

    Sport

    È vietato praticare sport e attività motorie all’aperto, anche singolarmente, salvo nei pressi della propria abitazione. Una misura che fa sorgere un interrogativo: cosa si intende “nei pressi della propria abitazione?”. Forse era meglio dare un’indicazione numerica più precisa, come nel caso dell’uscita con animali da compagnia, possibile fino a 200 metri dalla propria abitazione. In generale, è vietato svolgere attività ludiche o ricreative all’aperto e accedere a giardini pubblici e aree giochi.

    Attività lavorative

    È sospesa l’attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Sono sospesi inoltre tutti i mercati settimanali scoperti e le attività artigianali non legate alle emergenze o alle filiere essenziali. È prevista la rilevazione della temperatura corporea agli operatori sanitari a ogni inizio turno. È disposta la chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza.

    Alberghi, cantieri, distributori

    È prevista la chiusura di tutte le strutture ricettive quali hotel, b&b, etc…ad esclusione di quelle legate alla gestione dell’emergenza. Gli ospiti già presenti nella struttura dovranno lasciarla entro le 72 ore successive all’entrata in vigore dell’ordinanza. È imposto il fermo delle attività nei cantieri edili e la chiusura dei distributori automatici cosiddetti “h24” che distribuiscono bevande e alimenti confezionati.

    Cosa rimane aperto

    Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio.

    Per quanto riguarda le attività produttive la competenza ad esprimersi è quella del governo che nel weekend scorso ha annunciato nuove misure in vigore dal 23 marzo fino al 3 aprile in cui di fatto vengono chiuse tutte le aziende «non strategiche». In generale, saranno garantiti i trasporti, i servizi postali, bancari, assicurativi e finanziari. Permane comunque l’idea di un governo che arranca, che delibera solo dopo pressing di giorni e giorni da parte dei governatori regionali che infatti si stanno muovendo autonomamente.

    Simone Fausti

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