Gas, cala il prezzo?
Il valore del Ttf di Amsterdam scende per la prima volta sotto il valore di 100 euro, e lascia ben sperare. Ora il Governo dovrà attuare il price cap firmato da Draghi.
Il prezzo del gas sembrerebbe aver raggiunto il picco. Sono discorsi che eravamo abituati a sentire quando l’oggetto della questione era il Covid, le cui ondate e i continui bollettini ci facevano sperare di esserci lasciati alle spalle il peggio. Ora però, il soggetto principale delle ondate e dei bollettini è diventato il prezzo del gas. Il nuovo fantomatico nemico da affrontare, sia per le imprese che per le famiglie, che non ha fatto che impennare in continuazione sin dall’inizio del 2022, ora, forse, sembra destinato a placarsi. «La vera notizia è che il prezzo del gas è sceso sotto la soglia dei 100 euro e quindi le bollette smetteranno di aumentare, anzi si prevede una riduzione nei prossimi mesi» ha fatto sapere Davide Tabarelli, Presidente di Nomisma Energia, delineando uno scenario di riduzione delle bollette nel medio termine. Fra i tanti fattori ad aver inciso sulla lieve flessione del livello dei prezzi è senz’altro il clima mite che ancora non ha necessitato l’accensione dei termosifoni, e la minor domanda di metano si è riversata sul valore unitario dello stesso. Il valore del Ttf di Amsterdam è sceso infatti a 99 euro, addirittura il 12% in mero rispetto al valore dello scorso venerdì 21 ottobre, meno di una settimana fa. Tutto ciò non lascia che sperare che il trend si proietti anche per le prossime settimane ed i prossimi mesi, così da far tornare a respirare l’intera economia italiana ed europea. Sempre per Tabarelli, tuttavia, è necessaria prudenza, perché quando arriverà il freddo e si accenderanno le caldaie, il prezzo del gas potrebbe tornare a salute. Nei giorni più freddi dell’inverno, l’Italia può arrivare infatti a consumare 400 milioni di metri cubi di gas al giorno, valori che sono in grado di per sé di far impennare il valore della domanda.
Non si sono fatte attendere le reazioni delle borse: piazza Affari ha chiuso in rialzo di 1,93 punti percentuali, tutti valori in linea con quanto delineato da Tabarelli e dalle valutazioni dell’ormai ex Presidente del Consiglio Mario Draghi durante l’ultima conferenza stampa rilasciata da Premier in occasione del Consiglio europeo sull’energia. Draghi aveva infatti dichiarato che la decisione presa in occasione del vertice dei primi ministri degli Stati membri «ha portato ad un calo del prezzo del gas, dopo l’accordo le quotazioni hanno perso il 10% a dimostrazione che la componente speculativa è rilevante. Questo è il mondo in cui andava affrontata la crisi dall’inizio e si tradurrà presto in bollette più basse». Ora spetta al neonato Governo Meloni proseguire sulla strada tracciata, come già peraltro annunciato dal Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, il forzista Gilberto Pichetto Fratin, che sarà coadiuvato dall’ex Ministro Roberto Cingolani, nel ruolo di consulente. Gli obiettivi? Battersi in Europa per un tetto al prezzo del gas e per un fondo comune europeo per mitigare l’effetto dei rincari su famiglie e imprese, sul modello del fondo Sure varato dopo la pandemia per far fronte alla disoccupazione. Proprio il price cap è stato l’ultima conquista firmata dal Governo Draghi, ottenuta in occasione del sopra citato Consiglio europeo tenutosi la scorsa settimana. Ora però la misura va definita nei dettagli, varata e poi applicata, compito che spetta proprio al nuovo Esecutivo, come anche ribadito dalla stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il discorso per la fiducia alla Camera tenuto nella mattinata di ieri, durante il quale peraltro ha sottolineato la necessità di intervenire sulla crescita dei prezzi, spinta anche dal caro energia: «Contro l’inflazione è indispensabile intervenire con misure volte ad accrescere il reddito disponibile delle famiglie, partendo dalla riduzione delle imposte sui premi di produttività, dall’innalzamento ulteriore della soglia di esenzione dei cosiddetti fringe benefit e dal potenziamento del welfare aziendale. Allo stesso tempo dobbiamo riuscire ad allargare la platea dei beni primari che godono dell’ IVA ridotta al 5%. Misure concrete, che dettaglieremo nella prossima legge di bilancio, sulla quale siamo già al lavoro».
Andrea Fortebraccio