Il tetto del contante salirà di nuovo
Il nuovo governo di FdI ha già anticipato che l’aumento al tetto del contante rientrerà già nella prima legge di bilancio. Stando alla situazione attuale, a partire dal 2023 la soglia dovrebbe scendere da 2mila a mille euro, ma le mosse previste dal centrodestra potrebbero far saltare la stretta. Ancora una volta quindi ci sarà l’ennesima variazione della soglia degli acquisti con il contante, questa volta verso l’alto.
Dall’esecutivo di centrodestra, all’opera dall’indomani delle elezioni, sono già arrivate negli ultimi giorni indicazioni chiare sugli intenti del nuovo governo rispetto al tetto del contante. Il senatore di FdI Giovanbattista Fazzolari ha ricordato che l’aumento al tetto del contante è da sempre nel programma di FdI, del centrodestra e che quindi ciò verrà messo in atto già a partire dalla prima legge di bilancio. Mentre dal canto suo la Lega ha depositato un progetto di legge per alzare il tetto del contante a 10mila euro.
Considerato che la manovra di bilancio dovrà essere approvata entro la fine di quest’anno e che entrerà in vigore a partire da gennaio 2023, l’ennesima variazione del valore limite potrebbe significare un nuovo capitolo nell’eterna altalena del tetto al contante.
Nel corso degli scorsi anni, infatti, il valore della soglia limite all’utilizzo del contante è stato modificato ripetutamente almeno una decina di volte, in saliscendi continuo sospinto dalle strategie fiscali messe in campo dai diversi governi che si sono succeduti.
La stessa presidente del Consiglio appena nominata, Giorgia Meloni, ha confermato l’intenzione di mettere mano al tetto del contante che, a detta sua, penalizza i più poveri, come emerge anche dai “richiami alla sinistra da parte della Bce”.
Se queste intenzioni verranno confermate e messe in pratica, l’innalzamento del limite annullerebbe, quasi allo scattare del “gong”, quanto previsto lo scorso febbraio dal decreto Milleproroghe: il provvedimento della scorsa primavera prevedeva che dal 2023 il limite per il cash diminuisse, e passasse dagli attuali 2mila euro a mille euro.
Ma, se come annunciato tra le misure delle legge di Bilancio entrerà l’innalzamento della soglia attuale (2mila euro), il primo giorno del 2023, cioè quando entrerà in vigore la manovra, il limite da applicare sarà quello più elevato, e non più i mille euro contemplati dal Milleproroghe. La stretta, prevista allo stato attuale, sarebbe perciò non solo annullata, ma anche ribaltata.
Risulta quindi anche utile chiedersi quale sia la strategia promossa dagli altri Paesi in materia di tetto al contante. Secondo quanto riportato dall’European consumers center, se in Austria, Germania, Lussemburgo, Olanda, Ungheria, Irlanda, Estonia, Finlandia e a Cipro non ci sono limiti, in Grecia esso è fissato a 500 euro. In Spagna, Francia, e Svezia la soglia è di mille euro. Più alta invece la soglia in Paesi come Romania, Danimarca, Belgio, Portogallo e Lituania, dove supera i 3mila euro. La soglia più elevata risulta essere quella della Croazia, a 15mila euro.
Cercare di stare dietro alle variazioni della soglia del contante non appare affatto come una operazione facile, e a quanto si apprende le cose non sono destinate a cambiare, almeno per ora.
Pietro Broccanello