Guerra, Zelensky agli ucraini: dobbiamo superare questo inverno e rimanere forti
L’inverno sarà duro per tutta Europa. Da una parte, i cittadini dell’Ue si preparano a bollette salate a causa della crisi energetica esacerbata dalla guerra, dall’altra in Ucraina le persone già stringono i denti a causa dei continui bombardamenti alla propria rete elettrica da parte dei russi. Due situazioni non comparabili ma che avvicinano europei e ucraini. Negli ultimi giorni gli avvertimenti sulle difficoltà delle prossime settimane si stanno intensificando. Il sindaco di Kiev, l’ex pugile Vitali Klitschko, ha avvisato i concittadini: se continuano gli attacchi russi, non si può escludere la mancanza di riscaldamento e acqua questo inverno. L’intero Paese sta già facendo i conti con blackout programmati a rotazione.
Sul tema è tornato anche Zelensky, il quale domenica ha spiegato in un video che circa 4 milioni e mezzo di persone sono senza elettricità: “Dobbiamo superare questo inverno ed essere ancora più forti di adesso in primavera” ha afffermato il presidente ucraino. Nel sud del Paese, tuttavia, la situazione si sta deteriorando. I russi hanno annunciato che l’ultima nave adibita all’evacuazione di Kherson ha lasciato la città mentre l’intelligence del Ministero della Difesa di Kiev ha sottolineato che negli ultimi giorni svariati camion russi sono stati visti mentre trasportavano via da Kherson elettrodomestici e macchinari saccheggiati dai civili locali, tra cui anche i telai e vetri delle finestre, secondo quanto riporta Unian.
Nel frattempo, il numero uno della Chiesa greco-cattolica ucraina, l’arcivescovo Sviatoslav Shevchuk, ha incontrato il Papa a Roma durante un’udienza privata. In questa occasione, Shevchuk ha ‘donato’ un frammento di mina russa al Pontefice, un residuo bellico che, secondo quanto riportato dai media del Vaticano, lo scorso marzo avrebbe distrutto la facciata di una Chiesa a Irpin. In una nota ufficiale si legge che l’arcivescovo Shevchuk si fermerà a Roma per sette giorni al fine di “portare il grido del popolo ucraino al cuore della cristianità, con la speranza di una pace giusta che renda giustizia al popolo ucraino aggredito”.