Nato, Stoltenberg: sulla Polonia probabile missile ucraino ma la Russia è responsabile
Si è chiuso in maniera turbolenta il summit G20 di Bali, con i leader del G7 e Nato che prima dell’ultima sessione hanno organizzato una riunione d’emergenza per affrontare il caso del missile di fattura russa caduto in territorio polacco che ha provocato la morte di due persone. La Nato si è allarmata ma fin da subito gli americani hanno avuto un atteggiamento all’insegna della cautela: nessuno vuole che scoppi un conflitto tra Russia e Alleanza Atlantica, di cui fa parte la Polonia.
Putin nelle scorse settimane è arrivato a paventare l’uso di armi nucleari tattiche (per poi ritrattare), eppure un attacco intenzionale contro un membro Nato appare un azzardo eccessivo pure per il leader del Cremlino e soprattutto non avrebbe alcun senso strategico per i suoi obiettivi in Ucraina, motivo per cui subito si è pensato a un errore, cioè un missile destinato a un obiettivo ucraino ma finito per sbaglio al di là del confine, in territorio polacco. Poi il presidente Biden ha detto ai media radunati a Bali che “è improbabile che il razzo sia stato lanciato dalla Russia” ma che è necessario attendere le indagini. Sono bastate poche ore e il leader americano ha aggiunto che il missile che ha colpito il villaggio polacco potrebbe essere un missile antiaereo facente parte del sistema s-300, proveniente dall’Ucraina.
Fonti americane consultate dalla CNN hanno indicato che il missile era effettivamente di fabbricazione russa ma sarebbe partito dall’ucraina, una valutazione corroborata anche dalle parole della ministra Difesa del Belgio, Ludivine Dedonder, secondo la quale tale ordigno era “con ogni probabilità un missile di difesa antiaerea ucraino”. Lo stesso Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha riferito che “non ci sono indicazioni che questo sia stato il risultato di un attacco premeditato. Non ci sono indicazioni che la Russia stia pianificando attacchi militari contro la NATO”, spiegando che gli Alleati hanno concordato di rimanere vigili e calmi.
Per questo motivo, i membri Nato hanno deciso che non è necessario convocare una riunione ai sensi dell’art.4 del Trattato Nato, che prevede che i membri si consultino “ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”. Stoltenberg, tuttavia, ha sottolineato che anche se molto probabilmente il missile caduto in Polonia è stato sparato dagli ucraini, la responsabilità è di Mosca perché “questo è il risultato diretto della guerra in corso e dell’ondata di attacchi della Russia contro l’Ucraina” del giorno precedente all’incidente missilistico.