Il Gruppo Presepi Marnate in carcere a Busto Arsizio
I presepisti insieme ad un gruppo di detenuti hanno realizzato un presepe che è stato posto nella sala colloqui del carcere. L’iniziativa nasce su impulso di don Davide Maria Riboldi, cappellano della Casa Circondariale bustocca, nell’anno in cui già 80 detenuti in tutta Italia si sono tolti la vita: “Cosa vi può essere di più profetico, per vite spente dall’arresto, del poter contemplare la vita nascente di Gesù Bambino?”.
A dispetto del titolo non si tratta della notizia di un arresto, bensì la condivisione del termine di un percorso creativo avviato dal Gruppo Presepi Marnate con alcune persone ristrette all’interno della Casa Circondariale di Busto Arsizio.
Il progetto è nato su impulso di don Davide Maria Riboldi, cappellano del carcere bustocco: “Cosa vi può essere di più profetico, per vite spente dall’arresto – commenta – del poter contemplare la vita nascente di Gesù Bambino? Ho trovato la pronta disponibilità dei presepisti di Marnate a condividere la loro passione e il loro know how, unita alla professionalità degli operatori dell’area trattamentale, con cui è sempre più piacevole co-progettare percorsi formativi per le persone detenute, e una voglia dilagante di relazioni buone, vero argine al male. Sento tanta gratitudine dentro: il Signore è grande”.
Il percorso si è strutturato nell’arco di 10 settimane, il sabatomattina, durante le quali i presepisti marnatesi sono entratiin carcere, a titolo gratuito, per condividere anzitutto il loro tempo e la propria umanità, con il gruppo scelto dagli educatori del penitenziario. Nel corso dell’ultima mattina è entrato anche il loro parroco, don Alberto Dell’Acqua, per la preghiera conclusiva e la consegna degli attestati.
Il presepe è stato realizzato partendo completamente da zero: polistirolo, colori e fantasia che hanno dato forma ad un’opera che permetterà di condividere la bellezza e il significato del Natale anche dietro le sbarre di un carcere. La scorsa domenica il gruppo è stato autorizzato dalla Direzione a presenziare alla S. Messa in carcere: “Abbiamo benedetto il presepe e siamo andati a collocarlo nella sala colloqui, dove giungono i familiari e i bimbi delle persone recluse – spiega don Riboldi -. Il desiderio è di regalare un po’ di ‘Natale’ a quanti varcano i cancelli per andare a trovare i propri cari nell’istituto di pena”.
Un’iniziativa che giunge nell’annus horribilis delle carceri italiane, segnate dall’incremento delle morti volontarie che hanno già oltrepassato la quota di 80 dall’inizio del 2022: “Come Cappellano del carcere, sono oltremodo lieto della Grazia ricevuta in questo percorso – conclude -. Mai come in quest’anno c’è bisogno della profezia della vita nascente di Gesù Bambino, che sia fonte di speranza, di evasione dall’isolamento interiore cui tanti hanno ceduto nei nostri penitenziari. Il Bambinello sia l’antidoto al virus della disperazione che sembra contagiare, incontrastato, gli animi più fragili, dietro le sbarre”.
Questo sabato 3 dicembre, don Riboldi celebrerà la S. Messa delle 18.30 a Marnate su invito del Parroco e del Gruppo Presepi, che precederà l’inaugurazione della 21^ edizione della mostra Presepi. Nella stessa giornata, in Comune – alle ore 21.00 – l’evento “Chi è senza peccato”, un incontro a più voci sul carcere, tra volontariato, reinserimento e inclusione sociale.