Criptovalute, finisce l’era di Ftx

Criptovalute, finisce l’era di Ftx

Sam Bankman-Fried, il fondatore della criptovaluta Ftx è stato arrestato. Fino a pochi mesi fa era uno dei giovani uomini più ricchi al mondo, precisamente al sessantesimo posto della lista dei Paperoni del pianeta, vantando un patrimonio netto di 26,5 milioni di dollari, tutto accumulato in cinque anni, grazie agli scambi effettuati con la sua moneta e per il tramite di un’altra società sempre da lui creata, l’Alameda Research.

Californiano, nato a Stanford, fervente democratico (basti pensare che ha donato al partito del Presidente Biden centinaia di migliaia di dollari), il trentenne Sam Bankman-Fried ha studiato fisica e matematica laureandosi nel celebre MIT nel 2014 e nel corso della sua breve vita occupazionale prima del grande successo, si è occupato dapprima di fondi d’investimento quotati in borsa, fino al trading di criptovalute a partire dal 2017. Con Ftx comprava in una borsa a prezzo competitivo per poi rivendere altrove a cifre maggiorante, anche e sopratutto grazie ad Alameda Research, la società che usava per far ottenere sempre liquidità a Ftx. L’azienda aveva sede prima a Hong Kong, per poi trasferirsi alle Bahamas per motivi ovviamente fiscali normativi. In pochi anni era riuscito a diventare il re indiscusso del mercato cripto, tutto fino a pochi giorni fa, quando è passato dalle stelle alle stalle. Il crollo, infatti, è stato del 94% delle sue ricchezze, il tutto in un solo giorno, e anche questo rappresenta un record indiscusso, che lo ha portato però a dover dichiarare la bancarotta della terza piattaforma cripto al mondo, valutata solo sei mesi fa 32 miliardi di dollari, per poi sparire letteralmente dalla circolazione. Fino all’arresto. A un mese di distanza, infatti le autorità degli Stati Uniti che avevano presentato delle accuse penali nei confronti di Bankman-Fried, sono riuscite ad individuarlo fino alla cattura. Le accuse contro di lui saranno ufficialmente annunciate in giornata, e saranno quasi certamente frode e riciclaggio di denaro, il passo necessario prima di chiedere l’estradizione verso gli USA. “Le Bahamas e gli Stati Uniti condividono l’interesse nel ritenere responsabili tutti coloro associati con Ftx che potrebbero aver tradito la fiducia pubblica e infranto la legge”, ha infatti già dichiarato il premier bahamense Philip Davis.

A poco sembra essere servito il tentativo di Bankman-Frieddi fare mea culpa, spiegando la propria verità in numerose interviste virtuali, nelle quali chiedeva anche scusa per i tanti errori compiuti che hanno portato Ftx alla bancarotta causando gravi perdite a chi aveva creduto in lui.

Ora Ftx passerà nelle mani di John Ray III, specialista di ristrutturazioni che ha preso il timone della compagnia per cercare quantomeno di salvare il salvabile.