Scuola, il ministro Valditara annuncia la riforma dell’istruzione tecnico-professionale
Anche l’insegnamento della matematica dovrà essere rivisto. Le grandi sfide che si prospettano all’orizzonte per l’istruzione sono state annunciate nel corso della visita del ministro all’istituto salesiano di Sesto San Giovanni. Inviata anche una lettera alle famiglie per favorire un orientamento consapevole.
Cambiare l’insegnamento della matematica e riformare l’istruzione tecnico-professionale italiana. Sono le due grandi sfide lanciate dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel corso del suo intervento presso le Opere Sociali don Bosco di Sesto San Giovanni, prima scuola paritaria a ricevere la sua visita. Ad accompagnarlo, lunedì mattina, anche il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, l’assessore regionale ai Giovani, Citta metropolitana e Comunicazione, Stefano Bolognini e i sindaci di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo.
A fare gli onori di casa il direttore dell’istituto, don Elio Cesari, che ha guidato il ministro nella visita ad uno dei poli educativi salesiani più grandi d’Europa con i suoi 70.000 metri quadrati frequentato ogni giorno da oltre 2.500 studenti e 250 adulti tra presidi, insegnanti ed educatori. Un modello di scuola riconosciuto come eccellenza del territorio, dove i ragazzi sono protagonisti di un percorso di apprendimento attivo: “Il nostro obiettivo è provocarli continuamente a ricercare, approfondire, sperimentare, prendere iniziativa sulle cose e sulla realtà – ha detto don Elio -, in un ambiente educativo positivo ed inclusivo che valorizza i talenti e le unicità di ciascuno grazie a percorsi formativi che guardano al futuro e ad una comunità di insegnanti e educatori adulti, appassionati e competenti”.
Non a caso, infatti, nelle aule dell’istituto di viale Matteotti già diversi anni prima che il coding diventasse insegnamento obbligatorio veniva avviata la sperimentazione, introducendo i ragazzi al pensiero computazionale quindi ad un nuovo approccio alla sfera scientifica: “Complimenti per essere partiti dalla realtà dei fatti per insegnare cose complesse – ha sottolineato Valditara -, la vera sfida che vogliamo lanciare anche come ministero per riformulare l’insegnamento delle STEM, che purtroppo oggi è molto indietro rispetto ad altri Paesi europei, è proprio quella di partire dalla realtà per poi arrivare alle astrazioni”. Il ministro in questa sfida gode dell’appoggio di un illustre rappresentante della comunità scientifica, il premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi: “Mi ha sostenuto molto su questa idea – ha aggiunto Valditara -, perciò bisognerà cambiare l’insegnamento della matematica”.
Ma non sarà l’unica riforma sul tavolo del ministero di via Trastevere. Valditara ha infatti annunciato una “grande riforma dell’istruzione tecnico-professionale italiana”, supportato dai dati che fotografano il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, con 1 milione e 200mila posti di lavoro che non vengono coperti perché le imprese faticano a trovare le qualifiche corrispondenti alle loro esigenze: “Voi siete il pilastro del sistema produttivo della Lombardia, perché è qui che si formano quelle competenze che consentono alle imprese di creare ricchezza – ha detto rivolgendosi ai ragazzi del professionale -. È proprio nell’istruzione tecnica e professionale che si gioca il destino industriale di un Paese. Dobbiamo fare una grande riforma per mettere al servizio del Paese la vostra intelligenza, le vostre capacità, un sistema che dev’essere un canale formativo finalmente di serie A come voi già lo siete. Questa è la grande sfida”.
Una sfida che passa anche da un orientamento consapevole. Lunedì è stata infatti diramata una lettera a firma del ministro, rivolta alle famiglie alle prese con la scelta della scuola superiore per i propri figli: “È la prima volta che si dà alle famiglie la possibilità di conoscere per scegliere”, ha spiegato Valditara illustrandone il contenuto, frutto di una ricerca con Confindustria, Unioncamere ed altri soggetti su tutte le potenzialità occupazionali del territorio per informare in maniera adeguata le famiglie. Un aspetto sottolineato anche dal presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana: “Bisogna puntare in maniera forte e decisa sulle famiglie e far comprendere loro che conciliare le richieste del mercato con un’istruzione tecnica è la strada giusta, affermando definitivamente il valore degli istituti professionali”, ha aggiunto annunciando l’investimento di una parte consistente dei nuovi fondi europei per ampliareulteriormente l’offerta destinata alla formazione.
Micol Mulè