venerdì, Novembre 22, 2024
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    Incendio al Tribunale di Milano: distrutta la cancelleria centrale

    L’ipotesi è un cortocircuito dei sistemi informatici del tribunale. Il pm Nobili: “Un bel disastro”.

    La cancelleria centrale del Tribunale di Milano è distrutta. Questo l’esito dell’incendio divampato alle prime luci dell’alba di ieri al Palazzo di Giustizia di via Freguglia. Sul posto, insieme a Carabinieri e Polizia Locale, sono intervenute 18 squadre dei Vigili del Fuoco per domare le fiamme che si sono propagate all’ultimo piano dell’edificio, dove hanno sede la cancelleria centrale e gli uffici della sezione Gip e del Tribunale di Sorveglianza.

    Quasi tre ore sono state necessarie ai pompieri per portare a termine le operazioni di spegnimento del rogo che, con ogni probabilità, è stato provocato da un cortocircuito causato dal sovraccarico dei sistemi informatici dell’edificio. Nell’incendio non si registra nessun ferito, perché quando è divampato – intorno alle 5,25 – tutti gli uffici erano chiusi e all’interno del Palazzo di Giustizia erano presenti esclusivamente le guardie della sorveglianza privata agli ingressi dell’edificio. L’attività del Tribunale milanese in questi giorni di emergenza sanitaria è ridotta al minimo indispensabile, con quasi tutti gli uffici chiusi al pubblico, salvo per urgenze indifferibili.

    Il bilancio dell’incendio è pesante. I danni più ingenti riguardano la cancelleria centrale dove è andata distrutta gran parte della documentazione, in particolare sentenze e decreti di rinvio a giudizio, che ora si dovrà cercare di ricostruire. Non dovrebbe trattarsi di un danno irreparabile, perché tutti gli atti sono di norma scansionati, per cui potranno essere recuperati dai supporti informatici. Non sono esclusi anche danni strutturali all’edificio. Per poter procedere con i necessari accertamenti, sono stati dichiarati inagibili oltre al settimo piano, dove si è originato l’incendio, anche il sesto che ospita gli uffici della Dda e alcune sezioni civili, e il quinto piano.

    Un bel disastro” è stato il commento del pm Alberto Nobili, giunto per un sopralluogo insieme al Procuratore Capo Francesco Greco. Sulle cause del rogo, attualmente al vaglio degli inquirenti, Nobili non ha dubbi: “Al momento non ci sono ipotesi di rilevanza penale”.

    Inevitabili nei prossimi giorni i ritardi sulle attività programmate e sulle udienze in calendario durante la settimana, che con ogni probabilità verranno rinviate. Lo annuncia il Presidente del Tribunale milanese, Roberto Bichi, già al lavoro per studiare dove ricollocare temporaneamente personale e servizi in altri uffici. Pesanti ripercussioni sono attese anche per il Tribunale di Sorveglianza, situato al settimo piano dell’edificio, in questi giorni focalizzato sull’emergenza carceri e impegnato a valutare alcune scarcerazioni per ridurre la pressione all’interno degli istituti penitenziari. “Abbiamo dovuto inoltrare gli atti urgenti a Pavia”, ha spiegato ai microfoni di Sky tg24 Giovanna Di Rosa, Presidente del Tribunale di Sorveglianza.

    Il Palazzo di Giustizia di Milano non è nuovo agli incendi, nel 2015 prese fuoco un condizionatore all’interno del Tribunale di Sorveglianza e la stessa Presidente della Corte d’Appello, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, aveva lanciato l’allarme parlando di ritardi per la messa in sicurezza dell’edificio, riferendosi anche al rifacimento dell’impianto antincendio.

    Micol Mulè

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