Guerra: il complicato valzer dei Paesi europei per la fornitura di carri armati a Kiev
Mentre continuano a piovere missili russi sulle città ucraine, sembra che alcuni tra i più importanti Paesi europei stiano facendo alcuni passi avanti nella fornitura di armi a Kiev, soprattutto sul fronte dei carri armati. Macron ha preso l’iniziativa la settimana scorsa, quando ha dichiarato che avrebbe inviato dei veicoli ad combattimento blindati, gli AMX-10 RC. Un esempio seguito anche da Berlino e Washington: le due capitali hanno annunciato l’invio rispettivamente dei Marder, mezzi da combattimento della fanteria tedesca, e i Bradley, veicoli corazzati americani per fanteria. Al di là della Manica, Londra starebbe esaminando la possibilità di una fornitura di carri armati Challenger 2, secondo quanto riferisce Sky News.
La questione è ampiamente dibattuta a livello europeo. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha affermato ieri che “che l’Ucraina va sostenuta con tutti gli armamenti di cui ha bisogno per difendere il proprio territorio e difendere il diritto internazionale”. Dopo una discussione tra il ministro della difesa greco e quello tedesco, Atene sarebbe pronta a fornire mezzi corazzati di fanteria BMP-1 all’esercito ucraino mentre Berlino si impegnerebbe a inviare alla Grecia, in forma di sostituzione, i suoi veicoli da combattimento Mader.
Parallelamente, secondo fonti interpellate da Politico, gli Stati Uniti starebbero valutando l’invio di veicoli corazzati da combattimento Stryker, al fine di potenziare le capacità militari dell’esercito ucraino in vista di una potenziale offensiva russa verso primavera. In tutto ciò Kiev ringrazia ma spera prima o poi di ottenere i pezzi da novanta, come il celebre carro armato tedesco Leopard o il famoso Abrams M1A2 made in Usa. Mezzi che permetterebbero un salto di qualità alle truppe ucraine anche sul fronte della mobilità, ma che per il momento non sono nella lista delle spedizioni.