L’Ateneo di pavia è tra i primi in Italia a sperimentare il modello. Da recuperare oltre 100 appelli
Collaudate la didattica e le lauree online, l’Università di Pavia è tra le prime in Italia ad applicare il modello anche per gli esami scritti, sospesi dallo scorso 24 febbraio a causa dell’emergenza coronavirus. Da recuperare ci sono oltre 100 appelli d’esame che coinvolgeranno circa 7mila studenti dell’Ateneo, riprogrammati in una finestra temporale che va dal 28 marzo fino al 24 aprile.
Poco meno di un mese di tempo per garantire la continuità del percorso di studi, questo è l’obiettivo che si è dato il Rettore, Francesco Svelto, attivando da subito un team che potesse lavorare alla ricerca di soluzioni efficaci e condivise per portare online ogni ambito dell’istruzione universitaria. Una missione impossibile, inizialmente, poi realizzata con il contributo degli stessi studenti: “Abbiamo ritenuto importante responsabilizzare gli studenti e chiedere un comportamento collaborativo – ha spiegato il Rettore dalle colonne de Il Giorno – Infatti c’era uno di loro nel ristretto gruppo di lavoro che ha elaborato il modello. Ora tra gli studenti c’è soddisfazione ma anche curiosità per questa innovazione”.
Così, dopo l’attivazione degli oltre 1000 corsi online, le 275 lauree discusse a distanza e tutti gli appelli orali svolti secondo programma, hanno preso il via anche gli scritti, che si svolgeranno soprattutto nella giornata di sabato per non sovrapporsi con la didattica. Il rettore ha informato gli studenti con una lettera in cui ha descritto la nuova modalità degli appelli, rivolta per ora a quelli più numerosi che superano i 20 iscritti, mentre per gli altri si continuerà con l’esame orale.
A testare per primi il nuovo software sono stati gli studenti della facoltà di Ingegneria. Seguiranno poi i corsi di laurea in Medicina, Biologia e Biotecnologie, Chimica, Fisica, Matematica, Scienze del Farmaco e Scienze della Terra e dell’Ambiente. Per sostenere l’esame gli studenti dovranno munirsi di un pc o tablet con webcam e uno smartphone, in alternativa allo scanner, poi autorizzare il professore affinché possa riprenderli per sorvegliarli durante la prova e identificarsi con un documento di identità.
Per evitare il rischio che qualcuno possa cedere alla tentazione dell’aiuto da casa, lo svolgimento dell’esame prevede regole scrupolose: il telefono dovrà essere visibile sulla scrivania, ovviamente spento e rivolto con lo schermo verso il basso, e la tastiera del pc scollegata. Ma c’è anche qualche docente che pensa ad un rafforzamento ulteriore, ad esempio diversificando le prove all’interno dello stesso esame. Una volta terminata la prova, lo studente dovrà scannerizzare il testo ed inviarlo via email al docente che poi provvederà alla valutazione.
Micol Mulè