Guerra, la minaccia di Medvedev: se la Russia perde in Ucraina, può scoppiare una guerra nucleare
Perché la guerra finisca, è necessario che le condizioni sul campo di battaglia inducano Putin a prendere atto del fallimento della sua ‘operazione speciale’. Con queste parole il professore di Vittorio Emanuele Parsi, uno dei politologi e commentatori più ascoltati in merito allo scontro Ucraina-Russia, indicava la via per giungere alla fine del conflitto. E se chi è responsabile dell’invasione non è disposto a riconoscere la sconfitta? Cosa succede? Una risposta sembra arrivare dall’ex presidente russo Dmitry Medvedev che ieri ha dichiarato che “la perdita di una potenza nucleare in una guerra convenzionale può provocare lo scoppio di una guerra nucleare”. Ciclicamente Medvedev, che ora ricopre il ruolo di vice-capo del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, torna ad ammonire l’Occidente sul rischio di un possibile scontro nucleare.
Una minaccia che assume ogni volta un carattere abbastanza grottesco, nonostante sia stata corroborata dal portavoce del Cremlino, Peskov, il quale ha spiegato che le parole di Medvedev sono “in pieno accordo con la nostra dottrina nucleare”. Quello russo appare più un meccanismo psicologico di auto-convincimento: la sconfitta definitiva non è contemplabile, quindi l’unico esito sarà la vittoria. Eppure, Mosca continua a infuriarsi ogni volta che gli Stati Uniti e qualche Paese europeo decidono di mandare nuovi mezzi militari e sistemi d’arma avanzati a Kiev. Forniture che evidentemente spaventano gli accoliti di Putin.
Nel frattempo, Zelensky si interroga: “Non sono sicuro che il presidente della Russia che a volte appare… sia lui”. Una frase pronunciata in occasione della “colazione ucraina” a Davos. “Non capisco bene se è vivo, o no, se è lui che prende le decisioni o qualcun altro. Che tipo di cerchia di persone? Non ho tali informazioni” ha affermato provocatoriamente il presidente ucraino, sottolineando che “non capisco bene con chi abbiamo a che fare. Discorsi di pace? Con chi?”. Immediata la risposta di Peskov che ha spiegato che la Russia e Putin “ci sono e ci saranno”, anzi, l’autocrate russo avrebbe effettuato il tradizionale “bagno dell’Epifania” in acqua ghiacciata. Anche se questa volta non ci sono video a testimoniarlo.