NATO, Stoltenberg: la Russia prepara una nuova offensiva, servono armi più pesanti
A undici mesi dall’invasione russa, il supporto militare europeo a Kiev si è incagliato sui Leopard 2. I carri armati tedeschi rappresentano uno degli asset che potrebbero fare la differenza nella battaglia contro le truppe di Mosca, ma Berlino è reticente a fornire tali mezzi all’esercito ucraino. Per il nuovo ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, è importante “che la Nato non diventi parte di questa guerra”. Una frase pronunciata in occasione di una conferenza stampa tenuta dopo l’incontro di ieri con il Segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg. Quest’ultimo, tuttavia, si è detto “fiducioso del fatto che si sarà presto una soluzione” in merito all’invio di carri armati tedeschi, ritenuti fondamentali per respingere un’eventuale nuova offensiva russa. Lo stesso Pistorius ha specificato che tra qualche settimana dovrebbe essere presa una decisione definitiva sull’invio di questi mezzi.
Secondo un’analisi dell’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici (IISS), oltre ai 321 Leopard 2 di Berlino, ce ne sarebbero svariate centinaia anche in altri Paesi europei, tra cui la Grecia che ne avrebbe 354. Tra i maggiori detentori di quello che è ritenuto il miglior carro armato europeo ci sono anche la Finlandia con 200, la Polonia con 247, la Turchia con 316, la Svizzera con 134, la Svezia con 120 e la Spagna con 327. Pistorius ha spiegato che anche se il governo Scholz non ha ancora deciso se inviare i propri tank di punta a Kiev, “i paesi partner che hanno già carri armati Leopard che possono essere schierati, possono già avviare l’addestramento di squadre ucraine”. Una posizione che ha alterato gli umori del Cremlino. Il portavoce Dmitry Peskov ha dichiarato che le eventuali forniture di carri armati di fattura tedesca “non fanno ben sperare per il futuro delle relazioni”, e anzi, “sicuramente lasceranno un segno inevitabile nel futuro di queste relazioni”.