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    Gabriele Barucco, da Consigliere regionale a Sottosegretario

    Gabriele Barucco, da Consigliere regionale a Sottosegretario

    Le eccellenze bresciane passano anche per la politica. La buona politica, quella che si contraddistingue per operato, vicinanza al territorio e alle vere esigenze dei cittadini. Essere rappresentanti del popolo significa essere i primi promotori delle istanze che partono dal basso, per difendere a spada tratta i bisogni di tutti noi. Il percorso di Gabriele Barucco, bresciano, classe 1981, è di tutto rispetto, un rispetto caratterizzato proprio da questo, da un filo di connessione sempre volto al tramite con i palazzi decisionali. Consigliere regionale dal 2018, per la Legislatura in corso, Barucco è stato promotore e primo firmatario di due delle cinque più importanti leggi varate da Regione Lombardia in questi anni: la legge sulla rigenerazione urbana e quella sulle comunità energetiche regionali.
    “La prima consente di riqualificare immobili dismessi e abbandonati da tempo – spiega Barucco -, che per i nostri comuni generano solamente un costo, oltre che rappresentare un degrado per il territorio”. “La legge – conclude Barucco – è rivolta a privati, imprese ed enti locali”. Accanto a questa, la nuova legge sulle comunità energetiche, ancora in fase di attuazione, rappresenta una risposta incisiva per combattere la crisi energetica che sta attanagliando il nostro Paese. In parole povere, le comunità energetiche consentiranno la formazione di una comunità che scambierà l’energia prodotta e non utilizzata dalle fonti rinnovabili. Così, ad esempio, un’azienda potrà usufruire dell’energia prodotta dai pannelli solari posti sul tetto della scuola, che d’estate è totalmente inattiva, o potrà attingere da quella prodotta dalle abitazioni vuote durante il giorno. E così viceversa. “Grazie al Centro di Coordinamento regionale – racconta Barucco – verranno messe a disposizione figure tecniche e giuridiche di supporto per andare ad incentivare lo sviluppo e la diffusione delle CER su tutto il territorio lombardo, che entro il 2025 prevediamo possano essere oltre 6000”.
    La nomina a Sottosegretario ai rapporti con le Delegazioni Internazionali
    Un lavoro che è stato premiato, quello svolto dal consigliere Barucco fino all’estate 2022, quando il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, lo ha scelto come membro della Giunta, in forza della nomina quale Sottosegretario ai rapporti con le Delegazioni Internazionali. Il nuovo incarico, sarà da qui ai prossimi mesi fondamentale per spingere la Lombardia verso un sempre maggior virtuosismo, in un’ottica di internazionalizzazione che oggi più che mai è indispensabile per affrontare le sfide del presente e del futuro. “Oggi non è il momento di isolarci, perché da soli non possiamo andare da nessuna parte. È il momento di scegliere la via dell’Europa e dell’internazionalizzazione. Per questi motivi abbiamo intenzione di portare, nei prossimi mesi, il corpo consolare che risiede a Milano, e che rappresenta oltre 100 Stati del mondo, a visitare lo splendore della nostra Provincia di Brescia. Sarà l’occasione per chiedere loro di divulgare nei loro rispettivi Paesi le bellezze del nostro territorio, che va visitato e riscoperto sempre di più. E potrà essere un interessante volano per turismo e imprenditoria”.
    L’innata vocazione per il mondo imprenditoriale
    Quella per il mondo produttivo è un’innata vocazione che ha sempre caratterizzato l’operato del Sottosegretario Barucco, ben prima della sua discesa in campo nel 2018. “Se oggi Regione Lombardia è l’eccellenza che conosciamo, con un PIL fra i più importanti d’Europa, lo dobbiamo a vari fattori, ma il principale è la grande capacità degli imprenditori del nostro territorio che ogni giorno si spendono per creare ricchezza e lavoro, che significa benessere, pace sociale ed una vita migliore per tutti. Ecco perché penso che sia compito della classe politica dirigente, battersi a sostegno del nostro tessuto produttivo, consentendo alle aziende di fare ancora di più, in primis creando le basi per consentire loro di continuare a produrre in Lombardia”.

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