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    Von der Leyen a Kiev: finora 50 miliardi dall’Ue per aiutare l’Ucraina

    Von der Leyen a Kiev: finora 50 miliardi dall’Ue per aiutare l’Ucraina
    In occasione del vertice europeo fissato per oggi, ieri un nutrito numero di dignitari dell’Unione Europea si è recato a Kiev, tra cui Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione Ue è alla sua quarta visita nel Paese invaso dalla Russia ma questa volta si è portata dietro la sua “squadra di Commissari” per “dimostrare che l’Ue sostiene l’Ucraina più fermamente che mai. E per approfondire ulteriormente il nostro supporto e la nostra cooperazione”, come ha scritto su Twitter. La numero uno di Palazzo Berlaymont ha dichiarato che, complessivamente, “il sostegno economico, umanitario e militare dell’Unione europea all’Ucraina ammonta ora, dall’inizio della guerra, a quasi 50 miliardi di euro”. Inoltre, Bruxelles invierà altri 2.400 generatori che vanno ad aggiungersi ai 3.000 già consegnati, con l’obiettivo di sostenere la capacità elettrica ucraina, fortemente ridotta a causa dei continui bombardamenti russi.
    Assieme a von der Leyen c’è anche Josep Borrell, responsabile della politica estera europea, il quale ha assicurato che l’Unione Europea starà ancora al fianco degli ucraini “per vincere e ricostruire”. La visita delle alte cariche di Bruxelles ha lo scopo di ribadire il forte sostegno europeo alla causa ucraina a quasi un anno dall’aggressione di Mosca. Nella conferenza stampa congiunta con von der Leyen, Zelensky ha affermato che già ora bisogna pensare alla “ricostruzione” del suo Paese martoriato dalle bombe russe, insistendo che è “il momento dei dettagli, per dare slancio a una ripresa veloce abbiamo bisogno di tutto il sostegno possibile”.
    Nel frattempo, Mosca ha celebrato gli 80 anni della battaglia di Stalingrado, quando nel 1943, dopo infernali combattimenti tra nazisti e sovietici, l’Armata Rossa riuscì a invertire la rotta della guerra contro Hitler per giungere poi nel 1945 fino a Berlino. “Siamo sicuri della nostra vittoria” ha dichiarato ieri Putin da quella che un tempo era Stalingrado e che oggi si chiama Volgograd. Il presidente russo ha aggiunto che il passato vittorioso dell’Unione Sovietica contro il Terzo Reich rende “forti e sicuri” i russi, certi di “essere nel giusto” nel combattere e bombardare gli ucraini e sicuri, appunto della vittoria finale. “La fermezza dei difensori di Stalingrado per l’esercito russo, per tutti noi, è la più importante morale, etica e orientamento”, ha spiegato l’autocrate russo, soprassedendo ovviamente su quanto sia etico bombardare asili, case e inermi civili.

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