Ucraina, il ministro della Difesa Reznikov lascia l’incarico
Continua la pulizia interna tra le alte cariche dell’amministrazione ucraina. Ieri il ministro della Difesa Oleksi Reznikov, ha lasciato il suo incarico. Un annuncio che arriva dopo che Zelensky ha già sostituito diversi soggetti che ricoprivano importanti ruoli governativi. Queste iniziative rappresentano lo sforzo del presidente di dare un colpo deciso alla corruzione ampiamente diffusa nel Paese. “Manteniamo la posizione. Grazie a tutti per il supporto e per le critiche costruttive – ha twittato Reznikov – Traiamo le conclusioni. Continuiamo le riforme. Anche durante la guerra. Stiamo rafforzando la difesa e lavorando per la vittoria. Gloria all’Ucraina!”. Le sue dimissioni, tuttavia, non sono state ufficialmente collegate all’ondata anti-corruzione.
Nel frattempo, i russi continuano ad attaccare nell’oblast del Donetsk e del Lugansk. Kiev teme una nuova grande offensiva da parte di Mosca, motivo per cui è tornata a chiedere a gran voce nuove armi all’Occidente. Il nuovo obiettivo sono i caccia, come richiesto a gran voce il viceministro degli Esteri ucraino, Andrij Melnyk, al canale televisivo tedesco ZDF. “Abbiamo bisogno dell’aeronautica militare e della marina” ha spiegato Melnyk che non si fa remore a incalzare il governo di Olaf Scholz: “Sarebbe ora che la Germania facesse quello che ha annunciato e assumesse effettivamente un ruolo guida”.
Berlino però qualche passo in più lo sta facendo. Secondo Business Insider, l’esecutivo guidato dal successore di Merkel avrebbe approvato l’esportazione di quasi 190 tank Leopard 1 da alcuni giganti industriali tedeschi come Rheinmetall e Ffg. Incerti i tempi di consegna. È probabile, inoltre, che alcuni di questi carri armati richiedano delle riparazioni.