La Lombardia è la regione più colpita dal Coranavirus.
Oltre che con la tragedia umana, la Lombardia dovrà fare i conti anche con un crollo del Prodotto interno lordo che avrà ripercussioni nazionali molto significative. Le Zes (Zone Economiche Speciali) sono strumenti di rilancio economico, pensati per territori in oggettiva difficoltà: una ZES lombarda consentirebbe di abbattere la burocrazia, semplificare il commercio con l’estero e allentare la pressione fiscale, garantendo un ritorno alla normalità più rapido ed efficace. Forza Italia si è fatta portatrice di tale richiesta, tramite una mozione del consigliere Gabriele Barucco, che ha impegnato il Presidente della Regione a presentare la richiesta al Governo.
“Le ZES rappresentano una battaglia che porto avanti da un anno – sostiene Barucco – e stanno riscuotendo sempre più appoggi. Devono essere utilizzate con criterio e coinvolgere l’intera filiera lombarda. Con che coraggio, infatti, potremmo immaginare di limitarle a Milano, lasciando fuori Brescia, Bergamo e Lodi, le aree più colpite dal Covid-19? La Lombardia si rialza in piedi unita o non si rialza affatto”.
Di analogo tenore la dichiarazione del coordinatore regionale e parlamentare europeo di Forza Italia Massimiliano Salini:
“L’impatto della crisi sul Pil stimata da Confindustria è enorme: -10% nel primo semestre 2020. La Lombardia è il motore economico del Paese: se non riparte la Lombardia, non riparte l’Italia. Le aziende che trainano il Pil nazionale hanno di fronte prospettive catastrofiche. Molte rischiano una contrazione del fatturato insostenibile con conseguente perdita di posti di lavoro. La creazione di Zes, normalmente pensate per zone depresse del Sud Italia, va quindi estesa senza indugio anche a territori strategici come la Lombardia, la cui competitività oggi è gravemente minacciata”.
Analisi condivisa anche da Mariastella Gelmini, presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati e consigliera comunale a Milano:
“Quando finirà l’incubo sanitario, avremo di fronte un periodo economico molto problematico. Per questo servono risposte coordinate a livello nazionale ed europeo. Come gruppo parlamentare e come partito siamo impegnati ad incrementare le risorse fin qui stanziate dal Governo e a introdurre poderosi innesti di semplificazione delle procedure. Per la Lombardia la creazione di una o più zone economiche speciali, può rappresentare la chiave di volta, per accelerare l’uscita dalla crisi e l’allontanamento dello spettro della recessione e dell’aumento della disoccupazione”.