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    Non solo inflazione: perché certi prezzi aumentano a prescindere

    Non solo inflazione: perché certi prezzi aumentano a prescindere
    Nell’ultimo anno come sappiamo diversi fattori hanno contribuito, in maniera diversa, all’aumento del costo della vita in generale. La faticosa uscita dalla pandemia, la guerra in Ucraina, il rincaro energetico e l’impennata dell’inflazione hanno drasticamente contribuito all’accelerazione dell’aumento dei prezzi, ma anche ora che l’inflazione dà cenni di miglioramento certe categorie di beni continuano a salire.
    Secondo quanto rilevato dall’Istat, l’inizio di quest’anno ha visto il motore dell’inflazione girare a ritmi meno sostenuti, ma non per questo sono mancate le eccezioni. Se infatti i prezzi hanno rallentato la loro corsa in maniera netta, con l’inflazione che si è attestata a +10% su base annua (da +11,6% del mese precedente), restano diffuse le tensioni sui prezzi di consumo di diverse categorie di prodotti, in particolare gli alimentari lavorati ed altri beni, durevoli e non durevoli; in aumento anche i servizi dell’abitazione, che contribuiscono alla lieve accelerazione della componente di fondo (ossia quella calcolata escludendo i beni alimentari non lavorati e quelli energetici).
    I prezzi dei beni non durevoli crescono dal +6,1% al +6,7%, a causa degli aumenti generalizzati della maggior parte dei prodotti che compongono l’aggregato: fornitura acqua (da +3,5% a +4,4%), beni non durevoli per la casa (da +14,1% a +14,6%, +0,3% rispetto al mese precedente), prodotti farmaceutici, che passano da una variazione tendenziale nulla di dicembre al +0,7%. Su anche gli altri prodotti medicali, i cui prezzi invertono la tendenza da -3,7% a +0,3%), attrezzature ed apparecchi terapeutici (da +0,5% a +1,0%) e animali domestici e relativi prodotti (da +12,0% a +13,5%).
    Non diversamente si comportano i prezzi dei beni durevoli, che risultano in aumento da +6,4% a +6,8%; +1,1% rispetto al mese precedente) a causa dei prezzi dei grandi apparecchi domestici elettrici e non (da +10,5% a +11,2%), di quelli degli apparecchi per il trattamento dell’informazione (da +3,2% a +4,7%) e degli apparecchi elettrici per la cura della persona (da +8,6% a +14,3%), mentre i prezzi degli apparecchi telefonici e telefax registrano una flessione meno marcata (da -5,9% a -2,2%).
    Infine anche per quanto riguarda certi servizi l’Istat riporta un aumento anche se un po’ meno deciso. In particolare accelerano i prezzi dei servizi relativi all’abitazione (da +2,1% a +3,2%) per effetto dei prezzi dei servizi per la pulizia e la manutenzione della casa (da +2,5% a +6,8%) e di quelli della Raccolta acque di scarico (da +2,6% a +3,7%).
    Se molti di questi fattori risentono ancora degli effetti della guerra, della crisi energetica e dell’inflazione, gli aumenti attuali sono il sintomo che l’andamento dei prezzi non si limita unicamente a queste cause. Nella situazione attuale il consiglio migliore rimane come sempre quello di tenere d’occhio i prezzi e cercare di risparmiare dove possibile, soprattutto sulle categorie di beni meno costose.
    Pietro Broccanello

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