Bonus edilizi, i numeri dopo due anni e mezzo
I bonus edilizi, a partite dalla loro istituzione nell’ottobre 2020, hanno generato fino ad oggi oltre 13,5 milioni di operazioni per un ammontare di crediti fiscali, in termini di cessioni e sconti in fattura pari complessivamente a 110,8 miliardi, di cui 61,9 attribuibili al Superbonus 110% e il resto al pacchetto degli altri bonus, come i 25 miliardi per ’facciate’ e 11,5 miliardi per l’ecobonus.
Quelli edilizi finora acquistati dalle banche e comunicati all’Agenzia delle entrate ammontano a circa 51 miliardi di euro (il 46,3% del totale). Le rate dei crediti d’imposta da fruire per gli anni 2023 e successivi, pari a 47,73 miliardi di euro, resteranno pertanto in capo alle banche stando ai dati citati dal direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, in audizione alla commissione Finanze della Camera sul decreto Superbonus di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi.
«Considerando le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle banche per il 2023, pari a circa 9,5 miliardi di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi» ha dichiarato Ruffini, aggiungendo che: «La situazione si riferisce all’intero sistema e, quindi, risulta differenziata con riferimento alle singole banche» con alcune che «hanno sostanzialmente esaurito la “capienza fiscale” per l’acquisto di ulteriori crediti, mentre altre avrebbero ancora ampi margini».
Nel complesso, i crediti registrati sono stati pari a circa 3,2 miliardi nel 2020, 56,2 miliardi nel 2021, 50,7 miliardi nel 2022 e a 819 milioni nel 2023.
Andrea Valsecchi