Riunione Bce, tassi aumentati di mezzo punto al 3,50%
Confermate le previsioni degli analisti: la Banca centrale europea alza i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale. La presidente Lagarde: “Non è possibile in questo momento determinare su quale sentiero andremo avanti”.
Il 16 marzo, la Banca Centrale Europea ha annunciato un aumento dei tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,50%, quello sui depositi al 3%, e quello sui prestiti marginali al 3,75%. Questa decisione ha confermato le previsioni degli investitori, che avevano scommesso su un aumento dello 0,25% o dello 0,5%. La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha dichiarato che non è possibile prevedere quale direzione prenderà il mercato, e che le decisioni future saranno basate sui dati andamentali. Nel frattempo, il vicepresidente della BCE, Luis de Guindos, ha avvertito i ministri delle Finanze dell’UE che alcune banche nell’Eurozona potrebbero essere vulnerabili all’aumento dei tassi d’interesse.
La nota rilasciata dalla BCE sull’aumento dei tassi specifica, inoltre, che il Consiglio Direttivo sta monitorando attentamente le tensioni di mercato e che interverrà se necessario per preservare la stabilità finanziaria nell’area dell’euro. L’alto livello di incertezza rende importante un approccio basato sui dati per le decisioni future del Consiglio, che saranno basate sulle valutazioni dell’inflazione, sulla dinamica dell’inflazione di fondo e sull’intensità di trasmissione della politica monetaria.
Secondo le nuove stime della BCE, l’inflazione si attesterà in media al 5,3% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. Le pressioni sui prezzi restano intense, con un’attesa di un tasso di inflazione al netto dei beni energetici e alimentari del 4,6% nel 2023, livello più alto rispetto alle previsioni di dicembre. Tuttavia, questo dovrebbe ridursi al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025 a seguito della politica monetaria più restrittiva e della riduzione delle spinte al rialzo causate dai passati shock dell’offerta e dalla riapertura delle attività economiche.
La BCE prevede inoltre un aumento del PIL dell’Eurozona dell’1% nel 2023 e dell’1,6% nel 2024, rispetto alle precedenti previsioni dello scorso dicembre di +0,5% e +1,9%. Nonostante l’economia resti debole, si prevede una ripresa nei prossimi anni.
Nel comunicato della BCE sull’aumento dei tassi, la presidente Lagarde ha sottolineato che le banche dell’Eurozona sono più forti grazie alle regole di Basilea 3 e ai nuovi requisiti di capitale. Inoltre, la BCE dispone degli strumenti necessari per fornire liquidità e preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria. Dopo l’annuncio dell’aumento dei tassi, l’euro è diminuito leggermente rispetto al dollaro, ma la BCE ha mantenuto la sua linea guida nonostante le turbolenze finanziarie. La moneta unica è risalita brevemente sopra quota 1,06 sul biglietto verde per poi scivolare a 1,056, in calo dello 0,1%.
Nell’esposizione di quanto contenuto nel comunicato della Bce sul rialzo dei tassi, Lagarde ha specificato che già in passato la Banca centrale europea ha mostrato che può “dimostrare creatività se ci fosse una crisi di liquidità, ma non la vediamo attualmente”. La presidente ha ribadito che le banche dell’eurozona sono molto più forti, grazie alle regole di Basilea 3, ai nuovi requisiti di capitale, “il settore è molto molto più forte del 2008”. Ma “abbiamo gli strumenti disponibili che siamo sempre pronti ad attivare quando e se necessario”, ha aggiunto. La decisione della Bce di alzare i tassi dello 0,5% è stata presa “a larga maggioranza” e sono stati contrari “3-4 componenti del board” perché “volevano più tempo per monitorare la situazione”.
Davide Bonetti per CENTRO STUDI SA FINANCE