Crisi delle banche, le nuove regole Ue a tutela dei consumatori
La Commissione Europea allo studio di un nuovo regolamento ad hoc per tutelare i contribuenti e placare la crisi degli istituti di credito, ma il crash di SVB e le turbolenze di Credit Suisse potrebbero rallentare il procedimento.
Nonostante la crisi, l’obiettivo resta quello di tutelare i contribuenti, così da rafforzare la cosiddetta Unione bancaria. L’Unione Europea è pronta a varare un nuovo piano per tutelare i contribuenti, stante la crisi degli istituti finanziari e di credito che si è fatta strada nelle ultime settimane. Le difficoltà, secondo il Financial Times, possono essere in qualche modo tamponate grazie ad un regolamento stilato ad hoc dalla Commissione europea per rendere più facile il trasferimento del contante dei depositanti da istituti in difficoltà a quelli sani e per rendere più semplice la liquidazione di una banca problematica senza attingere dal denaro dei contribuenti. Secondo il quotidiano economico-finanziario britannico la misura «renderebbe anche più difficile per i governi versare cash in forma “precauzionale” agli istituti di credito in difficoltà, una via usata in Italia nel 2017 per immettere miliardi di euro di fondi dei contribuenti in Mps». Le nuove disposizioni non sono ancora state varate, ma secondo una bozza già circolata si rappresenta un tentativo per togliere potere agli Stati membri «che hanno risolto le difficoltà degli istituti di credito più piccoli nell’ambito di regolamentazioni nazionali nonostante l’esistenza di un quadro comune dell’Unione europea per la risoluzione delle crisi bancarie». Con le nuove regole, in questo modo, la Banca centrale europea, che oggi vigila sulle più importanti banche dell’Eurozona, o le autorità nazionali di regolamentazione finanziaria, che controllano le banche più piccole, saranno tenute a dare tempestiva comunicazione quando un istituto di credito è «a rischio di fallimento o di probabile fallimento». Nel testo si legge come tali modifiche potranno garantire «un’applicazione coerente delle norme in tutti gli Stati membri, assicurando una maggiore parità di condizioni, proteggendo al contempo la stabilità finanziaria e i depositanti, prevenendo il contagio e riducendo il ricorso al denaro dei contribuenti». Una vera e propria stretta sull’uso di soldi pubblici per le banche in difficoltà, anche se le turbolenze sul settore provocate dal crollo della Silicon valley bank e di Credit Suisse potrebbero aver rallentato il lavoro della Commissione.
Andrea Valsecchi