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    Mascherina sì o no? La nuova ordinanza lombarda fa discutere

    Borrelli: “Non uso la mascherina rispettando le regole del distanziamento sociale”. Fabrizio Sala e Caparini: “Imprudente”.

    Il trend stabile degli ultimi giorni della curva dei contagi deve essere un ulteriore sprone a proseguire con fermezza l’impegno nella lotta contro il Coronavirus, guai ad abbassare la guardia. Di fondamentale importanza rispettare le condizioni che regolano gli spostamenti che, d’ora in poi, dovranno avvenire con naso e bocca coperti da un qualunque strumento utile ad evitare la diffusione del virus. Così il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana giustifica l’ultima ordinanza che prevede l’obbligo di utilizzare la mascherina – o simile – per le uscite dal proprio domicilio, pena una multa da 400 euro.

    Una scelta che ha suscitato non poche reazioni, a partire da Roma, dove è stato ribadito forte e chiaro che il Comitato Scientifico non ha ancora dato come indicazione ufficiale l’uso delle mascherine. Sulla decisione della Lombardia è intervenuto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che in conferenza stampa ha apertamente dichiarato di non farne uso perché sarebbe sufficiente il rispetto delle regole di distanziamento sociale. Posizione avvallata dal Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, che ha spiegato come questo sia un tema ampiamente dibattuto all’interno della comunità scientifica e sul quale “non esistono evidenze fortissime”, salvo comunque sostenere che le mascherine sono “utili per prevenire il contagio da parte di persone in cui alberga Covid19 nella logica della quota di asintomatici che possono essere infettati e infettanti”. Quindi la decisone prudenziale del Presidente di Regione Lombardia non sarebbe poi così superflua e immotivata.

    Ci lasciano a dir poco basiti” è la replica del Vicepresidente Fabrizio Sala e dell’Assessore al Bilancio Davide Caparini alle parole di Borrelli, aggiungendo come sia “un modo di comportarsi che non esitiamo a definire imprudente e che davvero fatichiamo a comprendere”. Ma Borrelli e Locatelli non sono gli unici a nutrire perplessità sulla decisione di Fontana, anche il Sindaco di Milano, Beppe Sala, ha espresso un senso di “disorientamento” davanti a quanto previsto dalla nuova ordinanza regionale, pur tuttavia sottolineando la necessità di rispettare le direttive, condivisibili o meno. Posizioni distanti, come quelle tenute durante la celebrazione in Duomo per la Domenica delle Palme officiata dall’Arcivescovo Mario Delpini, in prima fila entrambi ma su panche diverse.

    Dal canto suo Fontana, ai microfoni di Radio Padania, ha evidenziato che si tratta di un’iniziativa intrapresa dopo essersi documentato su come si stanno muovendo in altri Paesi e dopo aver consultato gli scienziati che supportano Regione Lombardia nelle decisioni in campo sanitario, una scelta guidata dalla necessità di stringere ulteriormente le maglie perché “non abbiamo raggiunto ancora nessun obiettivo”.

    Su un tema però Fontana e Sala si trovano d’accordo, ovvero la difficoltà di reperimento e la speculazione sui prezzi delle mascherine. Lo stesso Presidente di Regione Lombardia ha specificato che “non siamo così matti da prevedere un’ordinanza che non sia realizzabile” riferendosi alla scarsità dei presìdi di protezione individuale – che già sono insufficienti per gli operatori sanitari – da qui la precisazione sulla possibilità di utilizzare, in mancanza della mascherina, un foulard o una sciarpa fintanto che non si arrivi a reperirli in modo più agevole e omogeneo.

    Ma è solo una questione di tempo, già dai prossimi giorni la situazione dovrebbe essere destinata a migliorare perché l’ISS ha dato il placet alla produzione di mascherine ad una delle numerose aziende lombarde che ha riconvertito la propria produzione per contribuire all’emergenza sanitaria. Sono circa 1 milione quelle realizzate dall’azienda Fippi di Rho, pronte per la distribuzione e per le quali Regione Lombardia sta trattando con supermercati e farmacie per la vendita a prezzi calmierati. Non solo, il Presidente Fontana ha annunciato che la Protezione Civile lombarda distribuirà circa 3 milioni di mascherine in maniera capillare e gratuita attraverso i negozi di vicinato, tabaccai, edicole, supermercati e uffici postali – ripartite a seconda delle dimensioni della Provincia – per garantire il rispetto dell’ordinanza. Per quanto non da oggi.

    Nessuno sarà escluso, già da oggi, con il contributo di Federfarma, si inizerà la distribuzione di 300mila mascherine alle farmacie ora sprovviste da destinare gratuitamente ai soggetti più fragili.La cosa richiederà comprensibilmente qualche giorno per partire.

    Micol Mulè

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