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domenica, Settembre 8, 2024
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    Guerra, il Cremlino ammette: operazione militare molto difficile ma continuerà

    Guerra, il Cremlino ammette: operazione militare molto difficile ma continuerà
    Anche Mosca ogni tanto fa i conti con la realtà. Almeno parzialmente. I russi hanno dato avvio all’invasione dell’Ucraina quasi quindici mesi fa e ieri il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato a una stazione televisiva bosniaca che quella in corso è “un’operazione molto difficile” ma che andrà avanti. Peskov ha voluto sottolineare il fatto che le forze russe sono riuscite “a colpire un bel po’ la macchina militare ucraina”, e che “alcuni obiettivi sono stati raggiunti in un anno”.
    Eppure, sul campo i russi faticano a fare progressi e gli ucraini provano ad approfittarne. Per la prima volta in parecchie settimane, le truppe di Kiev avanzano nella zona di Bakhmut. Lo ha confermato il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale ucraino, Oleksiy Danilov: “Stiamo spingendo un po’ alla volta […]. Non lasceremo Bakhmut e la manterremo fino a quando ai militari non sarà più necessaria per gli obiettivi tattici e strategici del nostro Paese”. Lo stesso Evgeny Prigozhin, a capo del Gruppo Wagner che combatte assieme ai russi, ha dichiarato che alcuni reparti ucraini si stanno avvicinando a Bakhmut e che le loro operazioni sono “purtroppo parzialmente riuscite”.
    Un report dell’Istituto per lo studio della guerra (Isw) sembra confermare che qualcosa sta cambiando. Per il think thank americano “filmati diffusi il 9 e il 10 maggio” mostrano che “le forze ucraine probabilmente hanno condotto con successo limitati contrattacchi” nell’area attorno a Bakhmut; piccoli successi favoriti anche dal fatto che Mosca avrebbe stanziato in quella zona formazioni che hanno già subito sconfitte e che quindi sarebbero logorate quindi anche nel morale. Tuttavia, due alti funzionari statunitensi hanno dichiarato al quotidiano Politico che i mercenari della Wagner continuano a controllare almeno l’85% del territorio di Bakhmut e soprattutto che non ci sono segnali evidenti che questa milizia si prepari a lasciare la città al centro degli scontri da mesi.

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