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    “Diamo una mano a Roberto”, due mani robotiche che possono fare la differenza

    Diamo una mano a Roberto, due mani robotiche che possono fare la differenza
    Lo scorso 19 maggio è andata in scena la XIV Cena di Beneficenza organizzata da Yvonne Fornoni e Francesco Delpozzo – che un anno fa raccontavano a LInformatore la loro storia e i loro progetti. La location è sempre la stessa, il Golf Club Franciacorta di Corte Franca (BS).
    E questanno il protagonista è stato Roberto Brignoli, 45 anni, che nel 2019 è stato vittima di un grave incidente sul lavoro che gli ha causato lamputazione di entrambi gli avambracci.
    Oggi, però, le precarie protesi in dotazione risultano ormai usurate, e consentono movimenti molto limitati. Ma detto questo, Roberto non si è perso danimo e sin dal primo giorno ha avviato una serie di campagne per raccogliere i fondi necessari a reperire protesi allavanguardia che possono fare la differenza nella sua vita.
    Oggi siamo con Roberto.

     

     

    Buongiorno Roberto, raccontaci la tua storia.
    Lavoravo in un’impresa come elettricista, ma non ero assunto. Nel gennaio 2019, mentre stavo operando su un quadro elettrico ad un certo punto qualcosa è andato storto e sono stato colpito da una scarica di 15.000 volt. Purtroppo i soccorsi sono arrivati troppo tardi e le conseguenze sono state devastanti: ho perso la vistaall’occhio sinistro, e successivamente si è dovuti procedere allamputazione di entrambi gli avambracci.Sono vivo per miracolo.
    Com’è stato possibile rialzarsi?
    Da quel giorno tutto è ripartito, con una nuova vita. Ma il problema principale è il fatto che le protesi che mi hanno dato in dotazione (che sono le stesse che utilizzo ancora oggi) sono diventate sostanzialmente inutilizzabili. Questo è dovuto principalmente al fatto che non ero regolarmente assunto, e non è stato possibile denunciare linfortunio sul lavoro. Ora la sfida è quella di raccogliere dei fondi per riuscire ad acquistare delle nuove protesi.
    I costi immagino siano elevatissimi.
    Esattamente, si parla di oltre 45mila euro per ciascuna protesi, che vuol dire quasi 100mila euro in totale. Oltre a questo bisogna tener presente che la realizzazione della protesi in sé non è così semplice, perché tutto va personalizzato a seconda della morfologia del mio braccio: vanno costruite su misura. Le nuove tecnologie inoltre consentono di realizzare protesi che si adattano ai vari utensili che si toccano, per dare la possibilità di afferrare e stringere con la giusta pressione.
    Anche affrontare la vita quotidianamente è diventata unimpresa, sia dal punto vi sita fisico che economico. Ringrazio infatti tutti coloro che mi sono vicini e che mi stanno aiutando, le varie associazioni, come la Caritas che mi danno spesso una mano anche con i pasti.
    Come stai cercando di trovare le risorse sufficienti a permetterti le protesi?
    Sin da subito abbiamo iniziato una serie di campagne benefiche. Lultima è stata quella dello scorso 19 maggio, la cena di beneficenza organizzata da Yvonne Fornoni e da Francesco Delpozzo. È stato davvero un bellissimo evento, al quale hanno partecipato più di 350 persone, in una location davvero eccellente. Siamo riusciti a raccogliere una cifra importante, ma c’è ancora parecchia strada da fare.
    Come è possibile sostenere questa campagna?
    È possibile fare direttamente una donazione sul codice IBAN IT07A0306911166100000017857 con causale Contributo liberale Diamo una mano a Roberto.
    Faremo il possibile affinché anche i lettori de LInformatore possano conoscere la tua storia e ti possano dare una mano.
    Speriamo di riuscirci presto, mi accontenterei anche solo di una protesi, sarebbe già qualcosa.
    Grazie Roberto.
    Grazie a voi.
    PER DONARE
    IBAN IT07A0306911166100000017857
    Causale Contributo liberale Diamo una mano a Roberto
    Andrea Valsecchi

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