Guerra in Ucraina, Lavrov: con i caccia F-16 l’Occidente “gioca con il fuoco”
La progressiva convergenza degli alleati occidentali sulla consegna degli aerei caccia F-16 a Kiev preoccupa il Cremlino. Il ministro degli esteri di Mosca, Sergej Lavrov, ha definito “un’escalation inaccettabile” la disponibilità di Washington e delle altre capitali europee a fornire tali mezzi militari all’Ucraina. Lavrov ha dichiarato alla televisione di stato russa che l’obiettivo è quello di “indebolire la Russia”, infliggendo una “sconfitta strategica” al fine di smembrare il Paese guidato da Putin, tornando così a insistere sulla retorica vittimistica del Cremlino.
Gli ucraini, invece, continuano a insistere proprio sui jet. In un’intervista a Radio Liberty, il comandante dell’aeronautica di Kiev, il generale Serghey Golubtsov, ha affermato che “con almeno tre o quattro squadroni” di F-16, le forze armate ucraine dovrebbero essere in grado di ottenere una “supremazia aerea” in alcune zone, costringendo Mosca “ad abbandonare del tutto” i radi condotti in determinati quadranti del cielo. L’Occidente, finora, ha fornito importanti sistemi missilistici antiaerei che stanno dando i loro frutti.
Ieri il capo delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhny, ha annunciato che i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto tutti gli undici missili “Iskander-M’ e ‘Iskander-K’ provenienti da nord”. Sempre nella giornata di lunedì 28 maggio, Serhii Popko, capo dell’amministrazione militare di Kiev, ha riferito che sono stati abbattuti oltre 40 missili e droni diretti sulla capitale, in quello che è stato il quindicesimo attacco aereo su Kiev. Per quanto riguarda la parte offensiva, però, saranno necessari più mezzi. Il generale Golubtsov ha spiegato che “per pianificare un’operazione per colpire e distruggere”, le forze armate ucraine devono disporre di almeno 12-16 caccia F-16 per ogni squadrone.