Diga Kakhovka, Zelensky accusa i russi di “ecocidio”
La controffensiva ucraina è iniziata e i russi hanno voluto giocare la loro carta a sorpresa, facendo saltare la diga di Nova Kakhovka sul fiume Dnepr: una mossa che conseguenze terribili per i civili e l’ambiente. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di “ecocidio”, in quanto la distruzione della diga rappresenterebbe “una bomba di massiccia distruzione ambientale”. Zelensky ha avvertito che “si è formata una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate trasportata dalla corrente verso il Mar Nero”, ma ancora non è possibile una stima complessiva dei danni. “Non possiamo ancora prevedere quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nel mare”, ha spiegato il primo cittadino ucraino.
Il Guardian ha scritto che, a causa delle inondazioni, sarebbero a rischio circa 42.000 persone. Il ministero delle politiche agrarie di Kiev ieri parlava di circa diecimila ettari di terreno agricolo allagati sulla riva destra del Dnepr nella zona di Kherson, importante città del sud del Paese che è finita sott’acqua. La situazione sulla sponda russa sarebbe molto più grave. Il governatore filorusso della regione di Kherson, Vladimir Saldo, ha dichiarato che di “la situazione tattica e operativa dopo la distruzione della diga di Nova Kakhovka si è sviluppata in maniera favorevole alle forze russe”, secondo quanto riporta l’agenzia Tass.
Il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, ha accusato la Russia di essere responsabile di “uno dei peggiori disastri ambientali degli ultimi decenni”. Zelensky è tornato a parlare di “terroristi russi” che, ancora una volta, “hanno dimostrato di essere una minaccia per tutti gli esseri viventi”. Il presidente ucraino ha spiegato che la “distruzione assolutamente deliberata di uno dei più grandi bacini idrici dell’Ucraina” avrà pesanti ripercussioni dal momento che “almeno 100.000 persone vivevano in queste aree prima dell’invasione russa “, e diverse decine di migliaia “sono ancora lì”. Molti sono rimasti senza acqua potabile, mentre “nella parte occupata dalla Russia gli occupanti non cercano nemmeno di aiutare le persone”, ha denunciato Zelensky.