Addio Reddito di cittadinanza, arriva Assegno di inclusione
Come già annunciato da tempo, per volontà del governo il Reddito di cittadinanza sta per lasciare il posto a una nuova misura chiamata Assegno di inclusione, segnando un cambiamento sostanziale rispetto alle modalità di richiesta e erogazione del sussidio. Le modifiche apportate al provvedimento in Senato ampliano il campo dei beneficiari, modificando la procedura di richiesta e introducendo nuove disposizioni relative all’offerta di lavoro.
Tra i “pallini” del nuovo governo, si è sempre saputo, c’è la questione dell’abolizione (o “modifica”) del Reddito di cittadinanza in favore di altre forme previdenziali che realmente supportino e accompagnino le persone inoccupate verso un miglioramento della propria situazione. Così a partire da gennaio prossimo il Rdc verrà sostituito dall’Assegno di inclusione, di cui potranno favorire diverse categorie di persone in base alle rispettive situazioni.
L’Assegno di inclusione sarà erogato attraverso una Carta d’inclusione ricaricabile, laddove i fondi caricati sulla carta potranno essere utilizzati solo per spese di necessità e non per giochi d’azzardo o acquisti di sigarette, prodotti alcolici, giochi pirotecnici o altre utilità non essenziali. La misura sarà erogata per un periodo di 18 mesi e verrà rinnovata per ulteriori evetualiperiodi di 12 mesi dopo un mese di pausa.
Durante il periodo di erogazione dell’assegno, se un membro del nucleo familiare inizia un’attività lavorativa dipendente, il reddito aggiuntivo non sarà considerato ai fini del calcolo del beneficio economico, fino a un limite massimo di 3.000 euro lordi all’anno.
Per poter beneficiare dell’Assegno di inclusione i richiedenti devono essere residenti in Italia da almeno cinque anni, avere un ISEE sotto i 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6.000 euro all’anno moltiplicati per la scala di equivalenza. Il valore del patrimonio immobiliare, esclusa la casa di abitazione ai fini IMU, non deve superare i 150.000 euro, mentre il valore degli autoveicoli non deve superare i 1.600 cc di cilindrata o i motoveicoli i 250 cc.
Un’altra delle novità introdotte dal Senato riguarda le donne vittime di violenza, che laddove ritenuto più opportuno potranno costituire un nucleo familiare indipendente dal marito anche ai fini dell’ISEE per accedere all’Assegno di inclusione. Inoltre le stessedonne avranno accesso ad appositi percorsi di inclusione personalizzati.
La scala di equivalenza, utilizzata per determinare il requisito di reddito per accedere all’Assegno di inclusione e l’importo finale dell’aiuto, è stata poi modificata per evitare penalizzazioni nell’integrazione delle persone con disabilità che ricevono cure dai servizi socio-sanitari territoriali. Ogni componente del nucleo familiare avrà un “punteggio” associato, che aumenterà la soglia di reddito ammissibile o il valore dell’aiuto in base alla dimensione e alla situazione della famiglia. Nell’ultima versionedel provvedimento, la presenza di un componente con disabilità o non autosufficienza ha un peso maggiore (0,5 punti), mentre la presenza di altri componenti adulti in situazione di disagio bio-psico-sociale e inseriti in programmi di cura e assistenza certificati dalla Pubblica Amministrazione aumenta di 0,3 punti.
Pietro Broccanello