venerdì, Novembre 22, 2024
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    Violenza di genere, siglato nuovo protocollo operativo per accompagnare le donne vittime di abusi all’indipendenza socio-economica

    Violenza di genere, siglato nuovo protocollo operativo per accompagnare le donne vittime di abusi all’indipendenza socio-economica
    Firmatari dell’accordo Città metropolitana di Milano, ATS Milano Città metropolitana, AFOL metropolitana e i Comuni capofila delle sei reti antiviolenza territoriali. Il lavoro come chiave per superare la violenza e avviare un percorso di rinascita.
    Il lavoro come chiave per superare la violenza subita ed avviare un percorso concreto di rilancio personale. È questo lo scopo del protocollo territoriale siglato nei giorni scorsi a Palazzo Isimbardi che estende all’intera area metropolitana la collaborazione tra i Centri per l’impiego di AFOL e le reti antiviolenza in aiuto alle donne vittime di abusi. A firmare l’accordo operativo sono Città metropolitana di Milano, ATS Milano Città metropolitana, AFOL metropolitana e i Comuni capofila delle sei reti antiviolenza che attualmente presidiano il territorio, ovvero Rozzano, Melzo, San Donato Milanese, Rho, Cinisello Balsamo e Legnano.
    Il nuovo protocollo segue un’intesa analoga che era stata sottoscritta lo scorso anno dal Comune di Milano e Afol metropolitana su iniziativa del tavolo tecnico “Lavoro e violenza” al quale siedono anche Città metropolitana e ATS metropolitana di Milano, coinvolgendo ActionAid onlus e i quattordici enti della rete antiviolenza cittadina. Un’esperienza paradigmatica dalla quale è nata la proposta di ampliare la dimensione dell’intesa con la consapevolezza che la frammentarietà dei servizi territoriali rappresenta un ostacolo che può scoraggiare le donne durante il loro percorso di affrancamento da dinamiche familiari violente e prevaricanti.
    Da qui la necessità di sviluppare collaborazioni sinergiche tra tutti i soggetti in prima linea che si occupano a vario titolo di politiche sociali, quali case rifugio, centri antiviolenza, servizi sociali, operatori dei centri per l’impiego ed enti di formazione professionale. Un vero e proprio network a supporto del percorso verso l’indipendenza delle donne vittime di violenza: “Il sostegno all’inserimento lavorativo delle donne maltrattate è un elemento decisivo nei percorsi di uscita dalla violenza, perché troppo spesso questi si arenano nella difficoltà delle donne nel trovare un lavoro – spiega Diana De Marchi, consigliera delegata alle politiche del lavoro e politiche sociali di Città metropolitana di Milano -. Questo protocollo crea una importante alleanza che somma competenze specifiche per accompagnare al lavoro, per raggiungere l’indipendenza economica e attivare percorsi di inclusione”.
    Il protocollo consta di sei allegati che dettagliano obiettivi e prassi in ordine alla formazione degli operatori, alla sensibilizzazione nelle aziende, all’analisi dei bisogni lavorativi e formativi delle donne fuoriuscite da situazioni di violenza, alla definizione dei piani individuali di empowerment socio economico, al monitoraggio e alla valutazione dei risultati. Nel quadro del nuovo accordo le istituzioni costituiranno una cabina di regia, che avrà il compito di delineare azioni e procedure condivise, coordinandone poi l’attuazione, con Città metropolitana di Milano e ATS metropolitana nel ruolo di governance e di facilitatori dei processi di networking. Dal lato di Afolmet, l’obiettivo è che tutti i nove centri per l’impiego sviluppino una particolare sensibilità e formazione sul tema dell’inserimento lavorativo delle donne maltrattate. In questa direzione Afolmet individuerà due operatori per ogni Centro Per l’Impiego che possano essere formati e aggiornati e che siano di riferimento per gli operatori delle reti antiviolenza, in particolare dei centri antiviolenza: “Afol Metropolitana è molto attiva per aiutare le donne a rientrare nel mercato del lavoro e in questo caso lo sarà ancora di più – commenta Tommaso Di Rino, direttore generale di Afolmet -. Siamo lieti di poter dare un nostro concreto contributo per co-progettare i percorsi in tal senso più utili”.
    Micol Mulè

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