5 Stelle: il nuovo vessillo ora è il salario minimo. Proposta per 9 euro all’ora
Il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte ha presentato la sua proposta di legge per l’introduzione di un salario minimo a 9 euro all’ora. Plauso di tutta la sinistra, con l’unica eccezione di Italia Viva (Azione ha infatti firmato il testo, alla faccia della compattezza del Terzo Polo), nei confronti di una misura chiacchierata da tempo in tutto l’arco costituzionale.
Ma siamo davvero sicuro che non sia l’ennesima proposta per gettare fumo negli occhi in pieno stile reddito di cittadinanza, anche magari per compattare uno schieramento anti-governativo?
La proposta
La proposta pentastellata muove dalla volontà di applicare una direttiva europea, ma anche questo rischia di rivelarsi un pretesto. Come sottolineato anche dall’Istituto Bruno Leoni, quello di Bruxelles è un mero invito a individuare un salario minimo che sia al 60% della mediana, e quindi ben inferiore ai dettami di Conte e dei suoi.
E a parte questo, le indicazioni vanno rapportare caso per caso soprattutto tenendo conto delle disparità di un Paese come l’Italia. E le perplessità, come è ovvio, vanno subito verso il Mezzogiorno e agli strascichi che potrebbe comportare.
D’altra parte è utopistico pensare che una legge di questo tipo possa risolvere di punto in bianco le problematiche lavorative dell’Italia, considerando il fatto che la quasi totalità delle imprese del Paese sono private e il mercato è già abbastanza saturo da rincari, crescita dell’inflazione, aumento repentino dei prezzi, stagnazione e tutte le conseguenze che Covid e guerra si stanno ancora trascinando.
Per di più, il Pnrr include qualche politica attiva che resta ancor più prioritaria.
La proposta, poi, prevede che la legge di bilancio per il 2024 definisca un beneficio temporaneo per accompagnare l’adeguamento al trattamento economico orario di 9 euro delle eventuali più basse retribuzioni previste da contratti collettivi di settori meno sviluppati da un punto di vista sociologico.
Riferendosi poi a Giorgia Meloni, il leader del M5s ha chiesto che “smetta di dire no al salario minimo e non si dimentichi di coloro che svantaggiati lo sono davvero, di chi rimane indietro con buste paga da fame che non permettono neppure di soddisfare i bisogni più elementari”.
Andrea Valsecchi