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    Le reazioni di Cina e Russia al vertice Nato

    Le reazioni di Cina e Russia al vertice Nato
    Il vertice Nato di Vilnius, conclusosi ieri, ha scatenato le reazioni piccate dei due più importanti ‘avversari’ dell’Alleanza Atlantica, Cina e Russia. Pur mantenendo una generale politica di apertura verso il Dragone, i Paesi della Nato hanno pubblicato un documento che evidenzia la necessità di contrastare la crescente influenza e potenza militare cinese poiché questa rappresenta una sfida agli interessi e alla sicurezza dell’Alleanza. Una posizione che non è piaciuta a Pechino: “Il contenuto del comunicato relativo alla Cina ignora i fatti di base, distorce arbitrariamente la posizione e la politica della Cina e scredita deliberatamente la Repubblica popolare cinese”, ha dichiarato la missione diplomatica cinese presso l’Ue.
    Pechino ha fatto sapere che si oppone all’espansione della Nato nella regione dell’Asia-Pacifico, e ha chiesto all’Alleanza Atlantica di “fermare le accuse infondate e le dichiarazioni provocatorie contro la Cina, di abbandonare la mentalità sbagliata della Guerra Fredda e l’approccio errato nel perseguimento della sicurezza assoluta”, secondo quanto ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin.
    Mosca, invece, è preoccupata della potenziale entrata di Kiev nella Nato. Il presidente Biden ha messo in chiaro che se ne riparlerà quando la guerra sarà finita e nel momento in cui saranno soddisfatte alcune condizioni. Ma il Cremlino ha lanciato l’allarme: “Riteniamo che fornire all’Ucraina garanzie di sicurezza sia estremamente errato e potenzialmente molto pericoloso – ha spiegato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, secondo il quale “fornendo qualsiasi tipo di garanzia di sicurezza all’Ucraina, questi paesi in realtà ignorano il principio internazionale dell’indivisibilità della sicurezza. Cioè, fornendo garanzie di sicurezza all’Ucraina, invadono la sicurezza della Russia”.
    D’altra parte, da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, la Nato ha aumentato le spese militari aprendo le porte a nuovi Paesi con l’entrata della Finlandia a cui seguirà a breve quella della Svezia. Un risultato pessimo per Putin che infatti sta cercando di rinsaldare l’asse russo-cinese. Peskov ha sottolineato come i rapporti e le interazioni tra Russia e Cina non sono rivolte contro Paesi terzi ma, anzi, portano pace e stabilità nella regione.

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