COMMISSIONE D’INCHIESTA
Finalmente la Camera dei Deputati ha approvato l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid in Italia, e ora la proposta passerà al Senato per il suo esame. La commissione avrà il compito di indagare su diversi aspetti della risposta governativa alla pandemia. Naturalmente l‘ex primo ministro Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, sentendosi entrambi un tantino coinvolti nell’”ineccepibile” gestione dell’emergenza, hanno criticato l’iniziativa, definendola un “plotone d’esecuzione politica” e un “tribunale politico”.
Allora vediamo più da vicino in quale modo la commissione d’inchiesta dovrebbe ingiustamente accusare Conte e Speranza per il loro operato. Si tratta di un lungo elenco che tocca tutte le decisioni dell’Esecutivo nel periodo della pandemia: dallo stato di emergenza, alla nomina del commissario straordinario, dalle vaccinazioni ai divieti. Ne vediamo solo alcuni. La commissione dovrà:
Svolgere indagini e valutare l’efficacia, la tempestività e i risultati delle misure adottate dal Governo; qualcuno si ricorda quando Conte e Speranza ironizzavano sul fatto che il Covid potesse arrivare in Italia, sindaci illuminati lanciavano slogan del tipo “Milano non si ferma” e il dimenticato segretario del PD invitava a prendere un aperitivo in compagnia?
Accertare le ragioni del mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale redatto nel 2006; ops, si sono dimenticati di aggiornare il piano pandemico, forse Speranza era troppo impegnato a finire di scrivere il suo libro fantasma “Perché guariremo” (2020), subito ritirato senza vergogna mentre la gente veniva ancora intubata.
Indagare e accertare le vicende relative al ritiro del rapporto sulla risposta dell’Italia al virus dopo la sua pubblicazione nel sito dell’ufficio regionale dell’Oms per l’Europa; evidentemente essere tra i Paesi con il maggior numero di morti non fa piacere “all’avvocato del popolo” che avrebbe dovuto difenderci.
Valutare la tempestività e l’adeguatezza delle indicazioni e degli strumenti che il Governo e le sue strutture di supporto hanno fornito alle Regioni; l’immagine dei camion dell’esercito di Bergamo che trasportano le vittime di una zona rossa trascurata ce li ricordiamo ancora come l’11 settembre.
Valutare la tempestività e l’adeguatezza delle misure adottate dal Governo e dalle sue strutture di supporto sotto il profilo del potenziamento del Servizio sanitario nazionale; ancora oggi il Pronto Soccorso sostituisce il servizio sanitario ordinario, sai quando entri e non sai quando esci. Eppure sembra che Speranza abbia fatto grandi assunzioni, ma nessuno se n’è accorto.
Indagare su eventuali abusi, sprechi, irregolarità, comportamenti illeciti e fenomeni speculativi che abbiano interessato l’attività, le procedure di acquisto e la gestione delle risorse destinate al contenimento della diffusione e alla cura della malattia da parte del Governo, delle sue strutture di supporto e del Commissario straordinario; Domenico “simpatia” Arcuri ve lo ricordate nella gestione delle mascherine e dei “mitici” banchi a rotelle?
Verificare e valutare le misure di contenimento adottate dal Governo nelle fasi iniziali e successive della pandemia, individuando eventuali obblighi e restrizioni carenti di giustificazione in base ai criteri della ragionevolezza, della proporzionalità e dell’efficacia, contraddittori o contrastanti con i princìpi costituzionali; Green Pass, obbligo vaccinale, esclusione dal mondo del lavoro e divieto dell’utilizzo dei mezzi pubblici, bere un caffè all’aperto.
Verificare l’efficacia e la corrispondenza dei protocolli terapeutici alle linee guida contenute nel piano pandemico, soprattutto in relazione alla loro applicazione nelle terapie domiciliari e nelle cure ai soggetti più fragili; in una famosa conferenza stampa della task force degli esperti, il giornalista chiese perché non venisse aggiornato il protocollo “tachipirina vigile attesa”. Gli fu risposto che non era una priorità.
Conte e Speranza non hanno nulla da temere!
Giovanni Zola