L’ordinanza recepisce il dpcm ma non in toto: riapriranno i negozi per bambini, ma non le librerie.
Rimangono in vigore, con ordinanza della Regione, fino al prossimo 3 maggio le misure restrittive per contrastare la diffusione dei contagi da Coronavirus già attive sul territorio lombardo, obbligo di indossare la mascherina, o simili, compreso. Ieri mattina il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha firmato infatti una nuova ordinanza che recepisce quanto disposto dall’ultimo dpcm firmato dal premier Conte, anche se non totalmente.
Il documento, come si legge nella nota diffusa da Regione Lombardia, conferma la chiusura degli alberghi fatto salvo per esigenze legate alla gestione dell’emergenza – come ad esempio il pernottamento del personale sanitario e dei volontari di protezione civile o per consentire l’isolamento dei pazienti come accade all’interno dell’Hotel Michelangelo di Milano – inoltre conferma la chiusura degli studi professionali, che devono proseguire le attività in modalità di lavoro agile, ad eccezione di specifici adempimenti relativi a servizi indifferibili ed urgenti oppure in scadenza. Lo stesso vale per i mercati all’aperto e tutte le attività definite non essenziali.
Per quanto riguarda il commercio al dettaglio di articoli di carta, cartone, di cartoleria e forniture per ufficio, libri, fiori e piante, la nuova ordinanza dispone che possa avvenire esclusivamente all’interno di ipermercati e supermercati. Perciò niente librerie aperte in Lombardia, come invece indicato dal nuovo dpcm. La nota diffusa dalla Regione specifica comunque che “saranno possibili le vendite con la consegna a domicilio, osservando le regole stringenti già in vigore per questa modalità”.
Infine, relativamente agli esercizi commerciali dedicati alla vendita di articoli per neonati e bambini, il provvedimento firmato da Fontana, ne consentirà l’apertura, in linea con quando disposto dall’ultimo dpcm, purché con le “consuete regole relative a igiene e distanziamento”.