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    Patto anti-inflazione, settore industriale vicino all’adesione?

    Patto anti-inflazione, settore industriale vicino all’adesione?
    Nelle prossime ore attesi i consigli direttivi di alcune sigle dell’industria per valutare l’adesione all’accordo siglato tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy con i rappresentanti delle associazioni della distribuzione moderna e del commercio tradizionale per contrastare il caro prezzi. Assoutenti: “Il paniere anti-inflazione potrebbe determinare risparmi per 4mld di euro alle famiglie”.
    Potrebbe coinvolgere anche il settore industriale il patto anti-inflazione messo a punto dal governo per cercare di porre un freno alla continua corsa dei prezzi. Secondo fonti di agenzia, infatti, alcune sigle dell’industria sarebbero prossime a riunire i propri consigli direttivi per valutare una possibile adesione al protocollo d’intesa siglato lo scorso 4 agosto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con i rappresentanti delle associazioni della distribuzione moderna e del commercio tradizionale con l’obiettivo di contenere il caro prezzi e accelerare il processo di rientro dell’inflazione.
    “Le associazioni che rappresentano la grande industria aderiscano al patto anti-inflazione” era stato l’appello lanciato dal Meeting di Rimini dal ministro Urso che si era rivolto alle imprese esortandole a seguire l’esempio dei colleghi francesi che già hanno aderito ad un accordo analogo nel loro Paese. Parole che sembrerebbero aver colpito nel segno, sebbene ad oggi non siano ancora in calendario incontri al MIMIT, ma è pur sempre verosimile che possano esserci delle interlocuzioni in vista della scadenza del 10 settembre quando dovranno essere definite le linee guida dell’accordo che avrà una durata di tre mesi a decorrere dal 1° ottobre.
    Nello specifico, come ha reso noto il ministero delle Imprese e del Made in Italy, il patto anti-inflazione prevede prezzi calmierati su una selezione di articoli che rientrano nel cosiddetto “carrello della spesa”, attraverso diverse modalità quali l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sui prodotti individuati o mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio come carrelli a prezzo scontato o unico. Riguarderà anche beni primari non alimentari come, ad esempio, i prodotti per l’infanzia.
    Una volta a regime, il paniere anti-inflazione potrebbe determinare risparmi per circa 4 miliardi di euro alle famiglie italiane. La stima arriva da Assoutenti che plaude all’apertura dell’industria ad una possibile adesione all’iniziativa varata dal governo. Considerata la spesa annua delle famiglie per il cosiddetto “carrello della spesa” – analizza Assoutenti -, un eventuale abbattimento dei prezzi del 10% nei tre mesi di applicazione del paniere anti-inflazione, determinerebbe un risparmio medio pari a 155,3 euro a trimestre per la famiglia “tipo”, di cui circa 140 euro per la sola spesa alimentare. Risparmio che sale a 211,2 euro per un nucleo con due figli, di cui 192 euro in meno solo per cibi e bevande. “Si tratta di mere stime su cui incideranno diverse variabili, come la gamma di prodotti che sarà inserita nel paniere, il taglio dei prezzi operato da grande distribuzione e commercianti e l’adesione da parte dei consumatori – spiega Furio Truzzi, presidente di Assoutenti -. La nostra speranza è che anche altre categorie economiche possano associarsi al patto anti-inflazione, e per questo siamo pronti a collaborare alle linee guida che il governo sta preparando”.
    Al momento l’accordo è stato siglato dai rappresentanti di Federdistribuzione, Associazione Nazionale Cooperative dei Consumatori COOP, Associazione Nazionale Cooperative fra i Dettaglianti, Confcommercio – Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Esercenti settore Alimentare – Fiesa Confesercenti, Federfarma – Federazione nazionale unitaria dei titolari di farmacia italiana, A.S.SO.FARM. Federazione Aziende e Servizi Socio Farmaceutici, Federazione Farmacisti e Disabilità Onlus, Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (MNLF) – Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie Italiane (CULPI), Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane e Unione Nazionale Farmacisti Titolari di Sola Parafarmacia (UNaFTISP).
    Micol Mulè

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