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domenica, Settembre 8, 2024
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    Home Prima pagina Cina, il premier Li Qiang esorta a evitare una nuova Guerra Fredda

    Cina, il premier Li Qiang esorta a evitare una nuova Guerra Fredda

    Cina, il premier Li Qiang esorta a evitare una nuova Guerra Fredda
    Mentre in Ucraina i combattimenti proseguono da oltre diciotto mesi, in estremo oriente si cerca scongiurare una nuova guerra fredda. Il premier cinese Li Qiang ha esplicitamente invitato a evitare uno “scontro tra blocchi” durante l’Asean, il vertice che raduna i ministri degli esteri dell’Associazione dei Paesi del Sudest asiatico, in corso a Giacarta, in Indonesia. L’Asean è nata nel 1967 con l’obiettivo di promuovere la cooperazione, l’assistenza reciproca e il libero scambio, perennemente minacciati dalle frizioni geopolitiche presenti in quella parte del mondo.
    “Per mantenere le differenze sotto controllo, ciò che ora è essenziale è opporsi a scegliere una parte, opporsi al confronto tra i blocchi e opporsi a una nuova Guerra Fredda. Le differenze e le dispute tra i paesi devono essere gestite in modo adeguato”, ha dichiarato Li Qiang. La verità è che il Dragone fa paura ai Paesi vicini, molti dei quali guardano agli Stati Uniti come unico attore in grado di controbilanciare il peso di Pechino nel Sud-Est asiatico.
    In questo senso va letto anche l’avvicinamento tra Corea del Sud e Giappone, i cui leader si sono ritrovati il mese scorso a Camp David, nel Maryland, dando vita al primo vertice trilaterale assieme agli Stati Uniti. Un evento storico dal momento che tra Seul e Tokyo non corre buon sangue a causa della brutale occupazione della penisola coreana da parte dell’Impero del Sol Levante nella prima metà del secolo scorso. La ferita è ancora aperta ma il Paese guidato da Xi Jinping fa più paura e quindi in questo caso prevale la dottrina del realismo nelle relazioni internazionali: il nemico del mio nemico è mio amico.
    La Cina, d’altra parte, non nasconde le sue ambizioni. Recentemente Pechino ha pubblicato la mappa del suo territorio nazionale. Un documento presto rinominato mappa della discordia, in quanto vi sono comprese aree e mari contesi con alcuni Paesi vicini come l’India per quanto riguarda la zona dell’Arunachal Pradesh, l’intero Mar Cinese Meridionale, comprese la zona economica esclusiva delle Filippine, oltre a quelle di Indonesia, Vietnam, Malesia, Brunei e perfino un isola contesa con la Russia di Putin. Ovviamente anche Taiwan è considerata parte integrante del territorio nazionale cinese, secondo questa mappa.

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