domenica, Novembre 24, 2024
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    LA FESTA DI LAMPEDUSA

    LA FESTA DI LAMPEDUSA
    La situazione a Lampedusa è “tragica, drammatica, apocalittica. A Lampedusa non si smaltisce nemmeno la spazzatura, l’acqua per l’isola arriva dalla terraferma. La Croce Rossa ha scorte, ma se arrivano in 3.400 al giorno, tra di loro litigano anche per l’acqua. Siamo tutti in allerta e anche il vescovo è costernato”, dice il parroco dell’isola, don Carmelo Rizzo in una intervista al portale Stranierinitalia.it. 
    Soccorsi e sbarchi autonomi di migranti proseguono senza sosta a Lampedusa dopo i numeri record. 
    C’è una narrativa ideologica che ha il coraggio di negare la realtà sfidando l’intelligenza della gente comune che però non ci sta. Il motivo è che parlare di “emergenza emigrazione” vuol dire che il governo, come presto farà, ricorrà a drastiche decisioni per fermare la tragedia umanitaria, e questo spaventa coloro che inneggiano all’emigrazione senza preoccuparsi della ricollocazione e del destino di povere persone.

    Così siamo costretti a leggere una notizia che ci induce a sorridere anche se ci sarebbe solo da piangere. “Niente turisti in fuga, né manifestazioni indignate. Dopo aver aperto le braccia e le case ai naufraghi che a Lampedusa sciamavano dall’hotspot in cerca di cibo e acqua, l’isola ci si è anche divertita insieme. E la paventata ‘invasione’ è solo quella di una pista da ballo. Sul corso principale del paese, cuore della movida, ragazzi arrivati dopo la traversata, turisti, residenti, mediatori e operatori ong si sono ritrovati insieme a ballare sulle note di tormentoni estivi più o meno attuali.(…) Nessuno si è infastidito, nessuno si è allontanato. Fino a tarda ora, il corso è stato pieno di gente che senza troppi patemi ha condiviso spazi e risate”. Insomma ci siamo sbagliati, non si tratta di emigrazione, ma di un tour estivo.
    Non sappiamo più a chi credere quando leggiamo che,mentre per alcuni si svolgeva una festa tra migranti e cittadini, altri ci raccontano che all’hotspot di Lampedusaci sono stati momenti di caos e disordine a causa di 6.762 migranti. Nell’esatto momento in cui la Croce Rossa ha aperto le linee per la distribuzione del cibo, diverse centinaia di migranti si sono accalcati per arrivare prima ai sacchetti contenenti i viveri e la bottiglietta d’acqua temendo non fossero sufficienti. La polizia ha bloccato volontari e operatori della Croce Rossa, per evitare che la situazione degenerasse, mettendoli in sicurezza. Subito dopo avere spiegato che c’era da mangiare per tutti, la distribuzione dei pasti ai migranti è tornata regolare e senza alcun disordine.
    La tragedia nella tragedia. La realtà è diventata la notizia. La figura del giornalista è stata sostituita da autori di fiction che ci narrano eventi che non esistono o che se esistono sono narrati fuori contesto per confondere le menti. Accrescere la paura o sdrammatizzare situazioni emergenziali a seconda del proprio torna conto ideologico mina nelle sue fondamenta la democrazia. Il popolo ha il diritto di conoscere la verità dei fatti, la sostanza degli avvenimenti. E’ un problema storico che negli ultimi anni si sta mostrando in tutta la sua potenza e gravità. Se la notizia è declinata sulla propaganda occorre moltiplicare la capacità della nostra intelligenza, già provata gravemente dal vuoto culturale dilagante, per discernere il vero dal falso e il bene dal male. Siamo costretti a non essere mai tranquilli se vogliamo continuare ad essere uomini veramente liberi.  

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