Cara scuola, quanto mi costi: l’inflazione colpisce il ritorno in classe
A settembre, le famiglie italiane devono fare i conti con un altro aspetto del carovita: quello relativo alla scuola. Secondo i dati dell’Istat, ripresi da Altroconsumo, i prodotti di cancelleria hanno registrato un aumento del 9% a luglio 2023 su base annuale, una cifra che sale a +17% se confrontata con i dati del 2020. Il confronto con il 2020 è significativo perché consente di mettere in luce la variazione dei prezzi prima della fase iniziale del caro vita, dal momento che i primi allarmi sull’inflazione risalgono al 2021.
Nella sua indagine, Altroconsumo si sofferma sulle elementari e le scuole medie e calcola che, rispetto al 2020, per un bambino che deve fare la prima elementare, la spesa complessiva in cancelleria in un anno è aumentata di 24 euro, per un totale di 161 euro. Per la scuola secondaria, invece, quest’anno si calcola una spesa per cancelleria di 150 euro per ragazzo, contro i 127 euro del 2020 (+18%).
Importante l’aumento dei quadernoni: +72% rispetto a tre anni fa. Per quanto riguarda il confronto con il 2022, penne e matite hanno registrato un rialzo del 39%, evidenziatori +24%, le confezioni di matite colorate +20%. Sul sito di Altroconsumo è possibile verificare tutte le cifre della ricerca e il metodo d’indagine adottato. A questi rincari, ovviamente, si aggiungono le spese per zaini, trolley, libri di testo, il necessario per la ginnastica: una lunga lista che pesa sulle tasche delle famiglie.