Le migliori aziende al mondo: 23 gruppi italiani nella lista del Time
Nel panorama globale delle aziende più prestigiose tra i vari settori l’Italia conferma il suo ruolo di rilievo con ben 23 gruppi che figurano nella lista delle migliori aziende del 2023 stilata dal Time. Nella classifica “World’s Best companies 2023” della rivista americana confermata la presenza di varie aziende leader del proprio settore, con Enel, A2A ed Eni in testa per quanto riguarda l’Italia.
In cima alla lista delle aziende italiane spicca appunto Enel, che si attesta al 13° posto confermando il suo ruolo, acquisito da diversi anni, di colosso a livello globale nel settore energetico. Viene seguita a diverse posizioni di distanza da A2A, 89esima, ed Eni, 97esima. Tra le altre aziende italiane che hanno conseguito posizioni significative in classifica figurano anche Fineco Bank (105° posto), Cassa Depositi e Prestiti (153° posto), Prysmian (172° posto), Ferrari (205° posto), Intesa Sanpaolo (212° posto), Fincantieri (234° posto), e UniCredit (271° posto).
Altre aziende italiane come Bper Banca, Pirelli, Prada, Banco BPM, Poste Italiane, Gruppo Iren, Ferrero, Snam, Calzedonia, Terna Group, Leonardo, Credito Emiliano (Credem) e Amplifon sono altrettanto meritevoli di menzione all’interno della classifica.
Le prime posizioni del podio globale sono naturalmente dominate da aziende americane, con Microsoft, Apple, Alphabet (la società madre di Google) e Meta Platforms (ex Facebook) che guidano la classifica, confermando la centralità del settore tech degli ultimi anni. Da notare però che al quinto posto troviamo l’azienda europea Accenture, seguita da Pfizer e American Express. L’ottava e la nona posizione sono occupate rispettivamente da Electricité de France e BMW.
Va detto che la classifica non si basa solo e unicamente sul piano economico delle compagnie, ma è stata realizzata tenendo conto di tre criteri chiave: la soddisfazione del cliente, la crescita dei ricavi e la sostenibilità. Il primo fattore è stato valutato attraverso sondaggi condotti in 58 Paesi e coinvolgendo un totale di 150.000 persone, con valutazioni da parte dei dipendenti rispetto a questioni quali l’atmosfera in ufficio, le condizioni di lavoro, lo stipendio e l’uguaglianza come valore promosso dall’azienda.
La crescita dei ricavi è stata invece calcolata utilizzando il database dei ricavi di Statista. Solo le aziende che hanno generato un fatturato di almeno 100 milioni di dollari nel 2022 e che hanno dimostrato una crescita economica positiva dal 2020 al 2022 sono state prese in considerazione mentre le altre sono state escluse (a prescindere dal fatturato attuale).
Infine, l’aspetto della sostenibilità aziendale è stata valutata utilizzando il database di dati Esg di Statista e attraverso una serie di ricerche mirate, dove gli indicatori chiave per la valutazione della sostenibilità includevano l’intensità delle emissioni di carbonio, il tasso di riduzione delle emissioni, la valutazione del Carbon Disclosure Project (CDP), la quota di donne nei consigli di amministrazione, l’esistenza di una politica in materia di diritti umani, nonché l’adesione alle linee guida della Global Reporting Initiative (GRI).
In tal modo i punteggi ottenuti in ciascuna delle tre dimensioni sono stati sommati in maniera equa per formare il punteggio finale della classifica, con un massimo di 100 punti, e le 750 aziende con i punteggi più alti sono state riconosciute come le migliori aziende al mondo nel 2023. Oltre a confermare la predominanza delle aziende americane e dei colossi Big Tech sia in termini di crescita economica che di diritti dei lavoratori e sostenibilità, l’analisi mette in luce in maniera evidente anche il ruolo sempre più significativo che le aziende italiane stanno svolgendo nel panorama del mercato globale.
Pietro Broccanello