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    Guerra in Medio Oriente, Netanyahu: E’ la nostra ora più buia. Appello di Salini all’UE: Sostegno senza ambiguità

    Guerra in Medio Oriente, Netanyahu: E’ la nostra ora più buia. Appello di Salini all’UE: Sostegno senza ambiguità
    Dopo la visita di Biden, continua lo sforzo delle diplomazie occidentali per arginare possibili escalation del conflitto tra Israele e Hamas. Ieri è atterrato a Tel Aviv il premier britannico Rishi Sunak il quale, dopo aver ribadito che la Gran Bretagna è “solidale con Israele e crede fermamente nel diritto del Paese all’autodifesa in linea con il diritto internazionale”, ha sottolineato l’importanza di far arrivare aiuti umanitari a Gaza il prima possibile.
    Durante una conferenza stampa congiunta, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha evocato Winston Churchill dichiarato che questa “è la nostra ora più buia” e ha invitando l’intera comunità internazionale a schierarsi a fianco di Tel Aviv, ricordando che “ottant’anni fa il mondo civilizzato stava con voi [i britannici] nell’ora più buia”, in riferimento a quando Londra, nel 1940, si ritrovò da sola a combattere contro la furia nazista. Netanyahu è ritenuto in gran parte il responsabile dello scarso livello di sicurezza in cui si è trovato il Paese lo scorso 7 ottobre, quando Hamas scatentò il suo attacco, ma ora cerca il sostegno convinto di partner esterni all’imminente offensiva di terra dentro Gaza.
    Il premier britannico ha risposto al Netanyahu spiegando che gli inglesi sono al “vostro fianco nell’ora più buia, in solidarietà con il suo popolo e vogliamo che vinciate”, ricordando tuttavia che anche i palestinesi sono vittime di Hamas e annunciando che il Regno Unità aumenterà gli aiuti alla regione. I Paesi membri dell’Ue sono in grande fermento: due guerre alle porte dell’Europa fanno paura e, come ha sottolineato bene Massimiliano Salini, europarlamentare di Forza Italia – Gruppo PPE durante un voto in plenaria al Parlamento Europeo, “Israele ha il diritto di difendersi e l’UE deve sostenerlo senza ambiguità. Se cade l’unica democrazia del Medio Oriente, cadrà anche l’Europa”.
    Nel frattempo, anche il ministro degli esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha voluto ribadire “l’incrollabile solidarietà” di Berlino nei confronti di Israele. Baerbock ha intrapreso in questi giorni un viaggio che la porterà a visitare Israele, Giordania e Libano.

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