Pmi, indici in calo in Europa
In europa gli indici Pmi fanno registrare un calo oltre le stime
Nel mese di ottobre, infatti, l’indice manifatturiero è sceso da 43,4 a 43 punti contro i 43,7 previsti da Bruxelles per l’Eurozona. L’indice composito dei servizi passa invece da 47,2 a 46,5 punti contro i 47,4 delle stime. Stessa sorte per l’indice dei direttori acquisti dei servizi, che passa da 48,7 a 47,8 punti.
L’inversione di tendenza, rispetto alla media europea, è stato registrato in Francia, mentre fuori dall’UE fa registrare un segno positivo l’indice del Regno Unito.
Un valore inferiore a 50 segnala un’attivita’ del settore in contrazione, mentre uno superiore a un’espansione.
Per i dati finali per il settore manifatturiero bisognerà però attendere ancora qualche giorno: gli indici definitivi saranno infatti pubblicati il 2 novembre, mentre per i servizi e i dati compositi la dead line è fissata al 6 novembre.
“Escludendo i mesi affetti dalla pandemia, la produzione del settore privato sta segnando il più forte rallentamento in quasi un decennio. Anche i nuovi ordini stanno registrando un calo maggiore, evidenziando un peggioramento delle condizioni della domanda di beni e servizi. Di conseguenza, le aziende stanno riducendo gli organici, registrando il primo taglio occupazionale dalle restrizioni pandemiche di inizio 2021, e mantengono il fermo obiettivo di utilizzare le scorte per ridurre i costi. Nonostante le pressioni al rialzo dei prezzi dovute all’aumento del costo del petrolio, ad ottobre il tasso di inflazione di beni e servizi è un po’ diminuito, scendendo ai minimi da febbraio 2021. L’attuale forte riduzione dei prezzi di vendita manifatturieri si è accompagnato ad una moderazione dell’inflazione delle tariffe del terziario”, commentano gli analisti che hanno stilato l’indice HCOB pmi nella consueta nota di aggiornamento mensile.
Andrea Valsecchi