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    Medio Oriente: la Realpolitik della diplomazia statunitense per arginare Iran ed Hezbollah

    Medio Oriente: la Realpolitik della diplomazia statunitense per arginare Iran ed Hezbollah
    Con la guerra in corso tra Israele e Hamas, la diplomazia statunitense non si fa problemi a proteggere i propri interessi nella zona ricorrendo alla minaccia dell’uso della forza. Washington, infatti, è pronta a ricorrere alla forza militare se Hezbollah e l’Iran decidessero di attaccare Israele. La notizia è stata riportata dal New York Times in base a informazioni raccolte da funzionari della Casa Bianca. Il Segretario di Stato americano Anthony Blinken ha concluso in questi giorni un secondo tour del Medio Oriente e durante i suoi colloqui a Baghdad e ad Ankara, il capo della diplomazia a stelle e strisce ha deciso di mandare un forte segnale a Teheran: non conviene attaccare Israele. Un ulteriore segnale è arrivato dall’arrivo di un sottomarino nucleare classe Ohio nel Mediterraneo che va ad affiancarsi alle due portaerei già schierate nella zona.
    Mentre mostra i muscoli, la diplomazia americana lavora alacremente per obiettivi concreti. Ripartendo dalla capitale turca, Blinken ha spiegato che per ora non c’è alcun “dettaglio disponibile” in merito agli ostaggi detenuti nei tunnel da Hamas, ma l’amministrazione Biden ci sta lavorando. Il Segretario di Stato Usa ha parlato con il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, con il quale ha discusso “del lavoro verso una pace duratura in Medio Oriente, così come degli sforzi per cercare di espandere gli aiuti umanitari e prevenire la diffusione del conflitto a Gaza”. Parallelamente, il governo britannico ha dichiarato ieri che circa un centinaio di cittadini inglesi hanno lasciato la Striscia di Gaza tramite il valico di Rafah con l’Egitto.
    Anche se l’atteso discorso del capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, non ha ha scaldato gli animi degli interventisti, l’Iran continua a tenere alta la pressione per lo meno nei toni usati. Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha dichiarato che gli Stati Uniti sono “complici del massacro” che sta avvenendo nella Striscia di Gaza, in quanto continuano a rifornire Israele con aiuti finanziari e militari. Sul fronte dei combattimenti, intanto, l’aeronautica israeliana ha ucciso il capo della sicurezza speciale di Hamas a Gaza, secondo quanto spiegato dal portavoce delle forze di difesa israeliane, Jamal Musa.

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