Approvato il decreto attuativo per il concordato biennale
Il Cdm ha dato il via libera allo schema di decreto legislativo per l’attuazione del concordato preventivo biennale, finalizzato a incrementare il gettito fiscale e promuovere una maggiore collaborazione tra lo Stato e i contribuenti.
La premier Giorgia Meloni ha sottolineato che il concordato rappresenta un segno di fiducia dello Stato verso i contribuenti, evidenziando che l’obiettivo è quello di contrastare l’evasione fiscale utilizzando strumenti informatici e digitali nel rispetto della privacy di tutti i cittadini. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha dichiarato che il decreto legislativo sul fisco approvato dal consiglio dei ministri rappresenta un importante passo avanti nei rapporti tra il fisco e i contribuenti, senza concedere sconti o condoni come affermano alcuni.
Il concordato preventivo biennale permetterà ai lavoratori autonomi di concordare in anticipo con l’amministrazione fiscale i propri redditi per un periodo di due anni. Inoltre il decreto legislativo, una volta approvato definitivamente e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, introdurrà importanti modifiche alle regole fiscali attualmente in vigore e si prevede che il fisco possa incassare 760,5 milioni di euro grazie a questa misura.
Le nuove norme consentiranno di utilizzare l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie per combattere l’evasione fiscale e favorire l’integrazione tra le diverse banche dati. Sarà fondamentale in questo senso promuovere una maggiore partecipazione dei contribuenti, ad esempio nel caso degli accertamenti, al fine di migliorare la trasparenza e la collaborazione con l’amministrazione fiscale. Il concordato prevede infatti di richiedere ai contribuenti di fornire dati corrispondenti a quelli comunicati al fine di definire la proposta di concordato e saranno stabiliti alcuni requisiti per l’adesione, come un punteggio di almeno otto per i contribuenti sottoposti agli indici di affidabilità fiscale. Saranno esclusi coloro che hanno debiti tributari o che non hanno presentato le dichiarazioni dei redditi, ma con ogni probabilitàsarà possibile mettersi in regola per superare queste condizioni.
Oltre al concordato preventivo, il decreto legislativo prevede anche un maggiore dialogo tra l’amministrazione fiscale e i contribuenti durante la fase di accertamento. L’adozione di strumenti informatici, l’intelligenza artificiale e l’integrazione delle banche dati contribuiranno a migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’amministrazione fiscale, con l’obiettivo di ottenere un maggiore gettito senza concessioni o condoni.
Pietro Broccanello