Draghi: UE deve diventare più compatta
Durante un discorso tenuto durante un evento del Financial Times, Mario Draghi ha sottolineato l’urgente necessità per l’Unione Europea di agire in maniera corale e approfondire la sua unità politica, pena il rischio di non sopravvivere se non come un semplice mercato unico e isolato.
L’ex presidente della BCE e ex premier italiano ha sottolineato la sua posizione secondo cui l’UE deve consolidarsi in un’unione più profonda, in grado di esprimere una politica estera e una politica di difesa, oltre a tutte le politiche economiche. Secondo Draghisolo attraverso una maggiore unità e coesione tra le parti l’UE potrà affrontare con successo le sfide attuali e future e rimanere credibile (oltre che efficace) anche sullo scenario globale.
Riguardo alla situazione economica, Draghi ha dichiarato che nella zona euro c’è un rischio di recessione, anche se non ancora di natura profonda o destabilizzante, e ha sottolineato che il punto di partenza è molto positivo, con il tasso di disoccupazione più basso di sempre e un mercato del lavoro resiliente. Tuttavia ha sottolineato come la politica monetaria possa essere stata un po’ troppo lenta nel combattere l’inflazione, attribuendo questo fattoprincipalmente all’aumento dei prezzi del gas causato dalla politica intenzionale della Russia. Draghi ha rassicurato sul fatto che l’inflazione è comunque in diminuzione e che i primi due trimestri dell’anno prossimo saranno determinanti per valutare l’effettivo rischio di una recessione o meno.
Secondo l’ex premier l’economia europea deve recuperare rapidamente la competitività persa negli ultimi 20 anni, e per farlo è necessario aumentare la produttività attraverso investimenti in tecnologia, razionalizzazione della spesa per la difesa e adozione di forniture energetiche comuni per abbattere i prezzi. Ha sottolineato che è fondamentale raggiungere un livello di produttività più elevato per sostenere una società che invecchia, e ciò può essere realizzato solo attraverso investimenti ad alto valore aggiunto e ad alto livello tecnologico.
Riferendosi alla situazione in Ucraina Draghi ha poi affermato che la guerra è stata preceduta da una serie di compromessi sui valori fondamentali dell’UE e ha citato l’ammissione della Russia al G8 nonostante il mancato riconoscimento della sovranità ucraina, la mancata risposta all’uso di gas come arma da parte del presidente siriano Assad, oltre all’annessione della Crimea e il ritiro dall’Afghanistan. A questo riguardo Draghi ha ribadito che l’UE non deve mai scendere a compromessi sui suoi valori fondamentali quali la pace, la democrazia, la libertà e la sovranità nazionale, su cui è stata costruita l’Unione stessa.
Di certo l’UE non può, secondo Mario Draghi, rimanere inerte di fronte a queste sfide sempre più stringenti ed è necessario combattere in maniera coesa, tantopiù che nel mondo si sta assistendo all’ascesa di autocrazie e democrazie illiberali, nonché alla negazione dei diritti civili e umani. La difesa dei valori fondanti l’Ue si gioca ovviamente sia a livello individuale che collettivo, affinché non prevalga la negazione di tali valori.
Pietro Broccanello