Israele: compiuti 4.300 attacchi sulla Striscia di Gaza, ma preoccupa il fronte libanese
Mentre si stringe la morsa dell’esercito di Tel Aviv contro Hamas, sale la tensione ai confini di Israele. Ieri il portavoce dell’IDF (Israel Defence Forces), Daniel Hagari, ha dichiarato che l’esercito è in “massima allerta nel nord” verso il confine col Libano, nonostante le truppe restino “concentrate su Gaza”. Hagari ha aggiunto che i soldati israeliani hanno “arrestato 20 terroristi” e che alcuni di questi hanno partecipato “ai massacri del 7 ottobre”. Ieri un missile anti-tank lanciato dal Libano ha colpito il villaggio di Netu’a, innescando la reazione dell’artiglieria israeliana.
Così, mentre l’esercito israeliano cerca di concentrare gli sforzi a sud, per estirpare Hamas da Gaza, Netanyahu è costretto a guardarsi continuamente le spalle. Nella notte tra domenica e lunedì Tel Aviv ha impiegato aerei da combattimento e droni per attaccare postazioni di Hezbollah nel sud del Libano, in risposta a precedenti lanci di missili e razzi che avrebbero ferito 7 soldati di Tel Aviv e altre 10 persone.
Nel frattempo, l’esercito di Israele ha fatto sapere che sono stati realizzati 4.300 attacchi sulla Striscia di Gaza, tramite aviazione e truppe di terra che hanno preso di mira “centinaia di postazioni di lancio di missili anti-tank, circa 300 imbocchi di tunnel, 3.000 siti del terrore, inclusi 100 imbottiti di esplosivo, e centinaia di centri di comando e controllo di Hamas”. L’IDF, inoltre, ha affermato che, mentre prosegue l’invasione della Striscia, i soldati stanno trovando armi e infrastrutture appartenenti ad Hamas anche dentro le scuole e le moschee, secondo quanto riferisce il Times of Israel.