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    La Germania taglia le spese sull’elettricità per le imprese

    La Germania taglia le spese sull’elettricità per le imprese
    La decisione della Germania di introdurre tagli significativi alle tasse sull’energia, con un risparmio stimato di 12 miliardi di euro all’anno, insieme alla garanzia di un costo di 70 euro per MWh per le imprese, ha sollevato preoccupazioni nell’industria italiana. Secondo il presidente di Federacciai e Duferco Antonio Gozziquesta politica rappresenta un cambiamento radicale e un attacco diretto al paradigma del mercato unico europeo, che avrà conseguenze negative sulla competitività dell’industria italiana.
    Dopo mesi di controversie il governo tedesco ha raggiunto la scorsa settimana un accordo per alleggerire il peso dei costi energetici sull’industria. È stato concordato un pacchetto di prezzi dell’elettricità a favore dell’industria per sostenere l’economia nei prossimi cinque anni, e i piani prevedono una significativa riduzione dell’imposta sull’elettricità per l’industria manifatturiera e un’estensione dell’attuale compensazione del prezzo dell’elettricità per le aziende particolarmente colpite dagli alti prezzi dell’elettricità. Il costo del taglio all’imposta dovrebbe aggirarsi attorno ai 12 miliardi di euro all’anno.
    Secondo Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e Duferco, il quadro incerto a livello nazionale e lo svantaggio competitivo subìto dall’industria italiana rendono le imprese riluttanti ad investire sul futuro e questa situazione mette a rischio lo sviluppo e la crescita del nostro settore manifatturiero, che è uno dei pilastri dell’intera economia del Paese. Le imprese italiane si confrontano infatti con costi energetici più elevati rispetto ad altri Paesi europei, come confermato dai dati che indicano un costo di 129 euro per MWh in Italia, rispetto ai 70 euro garantiti in Germania.
    L’annuncio della Germania di ridurre le tasse sull’energia rappresenta quindi una minaccia per l’industria, poiché il cambiamento avrà un impatto significativo sulla competitività relativa tra i diversi Paesi europei, favorendo di fatto le industrie tedesche a scapito di quelle italiane. L’effetto di questa politica potrebbe quindi danneggiare gravemente l’industria manifatturieranostrana, che si troverà ad affrontare una maggiore concorrenza da parte delle imprese tedesche nel mercato europeo.
    Per affrontare questa grossa sfida l’Italia deve creare un quadro stabile e favorevole agli investimenti nel settore manifatturiero, dove sarà fondamentale ridurre i costi energetici per le imprese italiane al fine di migliorare la loro competitività. Inoltre è necessario fornire incentivi e agevolazioni fiscali per incoraggiare gli investimenti e la modernizzazione delle infrastrutture industriali, visto che solo attraverso un ambiente favorevole agli affari l’Italia potrà attrarre nuovi investimenti e sostenere la crescita dell’industria nel lungo termine.
    Pietro Broccanello

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