Disuguaglianze: cresce il mercato del lusso e aumenta la povertà
Da una parte il modello dei calciatori di massima serie, dei grossi imprenditori, dei divi del cinema e degli influencer, dall’altra i nuovi poveri e poverissimi, gli indigenti, le fasce più fragili della popolazione, spesso lasciate sole. Questa è la nuova realtà dei fatti, con una forbice tra alti e bassi sempre più ampia e una classe media destinata con tutta probabilità a scomparire, soprattutto con l’incidenza dell’ultimo aumento dei prezzi e con la situazione lavorativa precaria e in peggioramento dal post Covid e dalla guerra in poi. La concentrazione della ricchezza è ormai cosa risaputa, sempre più in mano a pochi; ad avvantaggiarsi di questa situazione è chiaramente il mercato del lusso.
Come riporta il quotidiano Avvenire, sono 400 milioni i consumatori di prodotti di lusso in tutto il mondo. La cifra è destinata a salire nei prossimi anni. La percentuale di crescita del mercato del lusso nel 2023 rispetto all’anno scorso è del 10% circa e per fare un esempio legato al mercato del lavoro, sono 250 le assunzioni che Ferrari ha in previsione nei primi mesi del 2024. L’intero settore del lusso, secondo Forbes Italia – che riprende un report della società di consulenza Bain – è rimbalzato a quota 1.150 miliardi di euro di fatturato nel 2021, battendo di nuovo le aspettative nel 2022 e crescendo di un ulteriore 20% circa.
D’altra parte, secondo gli ultimi dati Istat, l’incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 28,9%, si ferma invece al 6,4% per le famiglie composte solamente da italiani. L’incidenza di povertà relativa si attesta al 10,9% (stabile rispetto all’11,0% del 2021) e le famiglie sotto la soglia sono 2,8 milioni. Nel 2022 a rischio di povertà sono state circa 11 milioni e 800 mila persone e le disuguaglianze economiche sono state sempre più evidenti.
Secondo Asvis, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, in Italia la situazione è più grave nel Sud. Per contrastarla i suggerimenti sono quelli di introdurre misure per contenere l’aumento dei prezzi, convenzioni per nuove politiche abitative, riduzione dei carichi fiscali sui redditi da lavoro e una protezione sociale equa e maggiormente accessibile per i più vulnerabili, ma anche la definizione di una strategia di investimenti e di supporto.