Ucraina, Putin: “La pace arriverà quando avremo raggiunto i nostri obiettivi”
Se l’Occidente avesse bisogno di nuovi motivi per continuare a sostenere la resistenza di Kiev, li può trovare nel discorso di fine anno di Vladimir Putin. Il presidente russo ha tenuto ieri la consueta conferenza stampa di dicembre nella quale ha reiterato la narrativa che il Cremlino porta avanti dall’inizio dell’aggressione. La pace in Ucraina si farà “quando avremo raggiunto i nostri obiettivi” ha esordito Putin, cioè la “denazificazione e la smilitarizzazione dell’Ucraina”. L’autocrate russo ha affermato che “le forze nemiche” hanno “fallito ovunque” nella loro controffensiva, mentre “sta migliorando” la disponibilità di droni per le truppe russe sul campo di battaglia. Putin ha dichiarato che al momento ci sarebbero 617.000 soldati distribuiti lungo un fronte di circa 2.000 chilometri.
In questi giorni, alcuni media internazionali hanno pubblicato alcuni calcoli dell’intelligence statunitense secondo i quali Mosca avrebbe perso circa 315.000 soldati (quasi il 90% di quelli disponibili all’inizio dell’invasione), oltre il 65% dei carri armati e il 33% dei veicoli da combattimento. Il Financial Times, inoltre, ha spiegato come Washington abbia calcolato che l’economia della Russia sarebbe più grande del 5% se non avesse invaso l’Ucraina. Secondo il Tesoro americano, Mosca sta spendendo oltre 100 milioni di dollari nel settore difesa nel 2023, quasi un terzo di tutte le spese statali previste per l’anno in corso.
Putin avverte le difficoltà dell’Occidente nel continuare a sostenere Kiev e tal punto che ha detto chiaramente di essere sicuro a breve “le armi ricevute (dall’Ucraina) andranno a esaurirsi”, dopo che i Paesi occidentali hanno fornito a Kiev “tutto quello che era stato promesso, anche di più”. L’inquilino del Cremlino non ha risparmiato al popolo russo una buona dose di retorica nazionalista, o meglio, imperialista: “Per un Paese come la Russia, sopravvivere senza sovranità non è possibile”, ha spiegato Putin, specificando che questo concetto ha diverse sfaccettature, dalla “sovranità finanziaria” a quella “tecnologica” e, pur non nominando direttamente l’Ucraina in questo passaggio, è difficile slegare l’idea di sovranità del Cremlino dalla volontà di Putin di “ricorrere ad altre misure” qualora Kiev non volesse “accordarsi sulla smilitarizzazione del Paese”.