Cala la media delle tasse ma in Italia pesano più sul Pil
Secondo l’OCSE l’Italia ha registrato un aumento del peso delle tasse sul Pil nel corso del 2022. L’incidenza della tassazione sull’economia è salita al 42,9%, rispetto al 42,4% del 2021 e al 42,6% del 2020, un aumento in controtendenza rispetto alla diminuzione media dell’incidenza delle tasse sul Pil registrata negli altri Paesi.
Nel rapporto intitolato “Statistiche sugli Introiti fiscali” pubblicato dall’OCSE si evidenzia che l’aumento dei prezzi energetici provocato dalla guerra tra Russia e Ucraina ha portato molti governi a ridurre le accise durante il 2022. Questa misura ha suscitato una diminuzione dell’incidenza della tassazione sul Pil in numerosi Paesi, dove l’Italia costituisce un’eccezione a questa tendenza. Secondo l’analisi dell’OCSE, il rapporto tra tasse e Pil si è ridotto di soli 0,15 punti percentuali nel 2022, stabilizzandosi al 34% rispetto al 34,2% del 2021.
Questa diminuzione degli introiti fiscali derivanti dalle accise viene parzialmente compensata dall’aumento delle entrate dalle società, che sono aumentate in proporzione al Pil in oltre tre quarti dei Paesi dell’OCSE.
Nel nostro Paese nel 2010 il rapporto tasse/PIii si attestava al 41,7%, quindi l’aumento attuale può essere spiegato dalle specificità del sistema fiscale italiano e dalle politiche economiche adottate negli ultimi anni.
Esaminando la situazione in altri Paesi, si osserva che il rapporto tra tasse e PIL è diminuito nel 2022 in diversi altri Stati, e la diminuzione maggiore si è registrata in Danimarca con una riduzione di 5,5 punti percentuali al 41,9%. Questo calo è principalmente dovuto alla diminuzione delle entrate fiscali sul reddito. Altri Stati come Paesi Bassi, Polonia, Svezia, Svizzera e Turchia hanno registrato una diminuzione del rapporto tasse/Pil superiore a un punto percentuale.
D’altra parte, la Corea ha registrato un aumento di 2,2 punti percentuali, portando il rapporto tasse/Pil al 32%, un aumento che è stato guidato dall’aumento delle entrate fiscali sul reddito e sull’IVA. Il secondo aumento più consistente si è verificato in Norvegia, dove il rapporto tasse/Pil è salito dal 42,4% al 44,3% grazie a profitti eccezionali nel settore energetico. Aumenti superiori a 1,5 punti percentuali sono stati osservati anche in Cile e in Grecia. Nel complesso, nel lungo periodo, 30 paesi dell’OCSE hanno registrato un aumento del rapporto tasse/Pil nel 2022 rispetto al 2010.
È importante che i governi analizzino attentamente l’equilibrio tra le entrate fiscali e la crescita economica al fine di garantire un sistema fiscale equo ed efficiente. Questo implica la necessità di valutare costantemente l’efficacia delle politiche fiscali, cercando di stimolare l’attività economica senza sovraccaricare i contribuenti.
Pietro Broccanello